Oltre 100 positivi al Don Orione e situazione di emergenza al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Avezzano, per l’organizzazione del trasporto dei pazienti Covid al San Salvatore dell’Aquila. In ritardo i risultati dei tamponi.
Si aggrava ancora di più la già allarmante situazione del focolaio in atto nella Rsa dell’Istituto Don Orione di Avezzano che sta facendo preoccupare non poco le autorità sanitarie: dagli esami resi noti ieri nel pomeriggio, i casi di positività sono peggiorati rispetto ai 70 emersi in serata. Sono complessivamente oltre 100 i casi, di cui circa 85 anziani e la restante parte operatori sanitari, un numero rilevante che potrebbe mettere in ginocchio gli ospedali provinciali già a dura prova dalla impennata di contagi che si ripete ormai da giorni. I tamponi negativi sono riferiti agli altri 35 ospiti che sono stati trasferiti al terzo piano per essere isolati rispetto ai malati di Covid.
Nel primo piano si è insediato un reparto covid con medici e paramedici che controllano da vicino e ininterrottamente le condizioni degli anziani pazienti. A tale proposito, dovrebbero essere solo 4 gli anziani ricoverati in ospedale tra cui il sacerdote che, andando in giro con la febbre, avrebbe contagiato molti ospiti. Nella struttura religiosa sono presenti circa 120 anziani e una sessantina di medici e paramedici. Un elemento a cui si aggrappano gli operatori per sperare in una soluzione poco traumatica il fatto che tra i contagiati, non ci sarebbero persone in condizioni molto gravi: secondo quanto si è appreso, sarebbero molti, la maggior parte, gli asintomatici. Intanto, è in corso una febbrile attività di tracciamento che coinvolge anche i parenti degli anziani ospiti che avrebbero frequentato la struttura fino alla chiusura di tre giorni fa decisa dai vertici della Rsa dopo i primissimi casi.
Ieri sera era entrata in difficoltà l’organizzazione del trasporto dei ricoverati Covid da Avezzano al San Salvatore dell’Aquila, con le ambulanze rimaste ferme in attesa di istruzioni. Fino a tarda sera non erano ancora disponibili i risultati dei tamponi effettuati al Don Orione, e pertanto l’ospedale dell’Aquila non poteva ricevere nel reparto Covid pazienti che non avessero una diagnosi conclamata di positività.
Il problema ha determinato una congestione del Pronto Soccorso, dove l’area Covid si è riempita.