Rito immediato per 15 imputati nel processo per le tangenti negli appalti per la ricostruzione a Bussi assegnati dall’UTR.
Inizierà il prossimo 22 maggio, una volta perfezionate le notifiche, il processo per i 15 imputati, imprenditori e tecnici, nell’inchiesta sul giro di mazzette negli appalti per la ricostruzione post-sisma che ruotavano attorno all’ufficio territoriale per la ricostruzione di Bussi.
Ad ottenere il rito immediato le due Pm Anna Rita Mantini e Mirvana Di Serio. L’inchiesta culminò, il 14 ottobre dello scorso anno in 7 arresti ed una raffica di avvisi di garanzia a carico di funzionari e imprenditori, accusati di spartirsi commesse e pilotare gli appalti finanziati da contributi pubblici per la ricostruzione degli immobili danneggiati dal sisma del 2009 a Bussi e Bugnara. Stando alle risultanze delle investigazioni dei carabinieri forestali, che si sono avvalse di intercettazioni telefoniche e ambientali, oltre che di acquisizioni documentali, una vera e propria associazione a delinquere sarebbe gravitata attorno all’UTR. Oltre a quello associativo sono gravi le ipotesi specifiche di reato ascritte a vario titolo: corruzione, concussione, turbativa d’asta, falso e induzione. Accuse ritenute talmente solide dalla Procura, da sostenere la richiesta di rito immediato.
A far decollare ulteriormente l’inchiesta sono state, dopo il primo round investigativo, le ammissioni di uno degli imprenditori coinvolti in un filone collaterale, che avrebbe raccontato nei dettagli, le cessioni di tangenti, i pranzi e le altre utilità offerte ai pubblici funzionari, in cambio di una corsia preferenziale nell’aggiudicazione degli appalti. Così tre imprenditori umbri, titolari del consorzio Ges.Com. avrebbero fatto gli assi pigliatutto delle commesse. Centrale nell’accusa, sul fronte della pubblica amministrazione, la figura del dirigente dell’ UTR Angelo Melchiorre, considerato dagli inquirenti parte di un contratto che gli avrebbe assicurato sulle commesse assegnate, tangenti del 5%. Accuse dalle quali i legali degli indagati continuano a professare l’estraneità dei loro assistiti. Per il primo round in aula del confronto tra accusa e difesa occorrerà comunque prima attendere la decisione del Tribunale sulla richiesta di rito immediato.