Cresce il numero di emendamenti in consiglio comunale per affossare la Tassa di soggiorno a Pescara. Non si trova per ora la mediazione.
Hanno raggiunto quota 710 gli emendamenti presentati dal Movimento 5 Stelle e dal centrodestra alla delibera di giunta per l’introduzione della tassa di soggiorno a Pescara, tornata in Consiglio comunale questa mattina dopo i rinvii e le polemiche dei giorni scorsi. Il presidente del Consiglio Antonio Blasioli, ha dichiarato la sospensione dei lavori per consentire ai partiti di riprendere la mediazione nel tentativo di raggiungere un accordo tra le parti.Il provvedimento prevede un’imposta di un euro al giorno a persona, a carico di tutti i non residenti che dovessero alloggiare a Pescara, per un periodo massimo di sette giorni consecutivi, in hotel, bed & breakfast, pensioni e affittacamere.
Aggiornamento ore 16:
La seduta odierna è terminata con un nuovo rinvio, alle 9 di domani mattina. Il presidente del Consiglio comunale Antonio Blasioli ha deciso di rinviare la seduta di 24 ore, per consentire ulteriori approfondimenti alla maggioranza di centrosinistra, che già questa mattina, dopo una prima sospensione all’avvio dei lavori, ha tenuto un lungo confronto interno, prima di incontrare gli esponenti delle opposizioni. Alla base del rinvio ci sarebbero divergenze nello schieramento che sostiene la giunta Alessandrini, in merito al percorso da seguire per arrivare all’approvazione del provvedimento e in particolare rispetto alla possibilità di accogliere alcune proposte delle opposizioni, che complessivamente hanno presentato 710 emendamenti. Il centrodestra, che afferma di non ritenere necessario l’introduzione di una tassa di soggiorno, si è detto comunque disposto ad appoggiare il provvedimento, a patto che le risorse siano destinate a favore della comunità pescarese e in particolare alla riduzione della tassa di occupazione del suolo pubblico, in modo da dare ossigeno al commercio. Il Movimento 5 Stelle, invece, chiede che venga prima realizzato un piano marketing, anche attraverso un confronto aperto con i residenti e con gli operatori del settore, e che siano fissati degli obiettivi vincolanti rispetto all’utilizzo delle risorse derivanti dalla tassa di soggiorno.