Con l’accusa di peculato il gup di Teramo, Domenico Canosa, ha rinviato a giudizio Vincenzo Caporale, ex direttore dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale d’Abruzzo e Molise (Izsam). La vicenda riguarda i presunti rimborsi non dovuti e liquidati in relazione alle trasferte istituzionali all’Oie, l’organizzazione mondiale della sanità animale.
La somma complessiva dei rimborsi contestati è di 2.590 euro. Il rinvio a giudizio di Caporale, a firma del pm Greta Aloisi, è uno stralcio dell’inchiesta che a novembre aveva già portato a un primo rinvio a giudizio dell’ex direttore, sempre per rimborsi; si tratta di un procedimento in cui l’ex direttore è accusato sia di peculato che di truffa.
In entrambi i processi (il secondo si aprirà il prossimo 9 settembre, data in cui è fissato anche il precedente procedimento, con il quale probabilmente sarà accorpato) l’Izsam si è costituito parte civile.
All’ex direttore Caporale viene contestato il peculato, poiché, “quale direttore dell’Izsam”, in sette occasioni, “avendone la disponibilità in ragione del suo ufficio si appropriava indebitamente di risorse finanziarie dell’ente per un importo complessivo non inferiore a 2.590 euro”.
Nello specifico si contestano le spese di soggiorno relative alle trasferte parigine di Caporale all’Oie, che sarebbero state pagate con la carta di credito aziendale e poi presentate all’istituto “senza comunicare il già avvenuto rimborso da parte dell’Oie”.
Caporale è difeso dall’avvocato Gennaro Lettieri.