Un momento simbolico, ma anche la restituzione di uno spazio urbano. Demolita l’ultima casetta asismica del terremoto del 1915 ad Avezzano
Un intervento che Avezzano, ed in particolare i residenti di via Garibaldi, attendevano da almeno vent’anni. Ruspe in azione per la demolizione dell’ultima rimasta in piedi delle quattro casette asismiche realizzate nel post terremoto del 13 gennaio 1915.
“È un passo decisivo verso il totale recupero dell’area – ha dichiarato il sindaco Gianni Di Pangrazio – un’opera richiesta da anni dagli abitanti del quartiere e dalla parrocchia della Santissima Trinità, preoccupati per lo stato di abbandono e per le condizioni igenico sanitarie delle baracche, spesso occupate abusivamente”.
Trasferita in un altro immobile l’anziana che ancora abitava in una parte dell’ultima casetta, è iniziato lo sfondamento del tetto e degli infissi, anche al fine di evitare nuove occupazioni illegittime. L’intervento degli operai del Comune durerà un paio di giorni e permetterà la rimozione di situazioni di pericolo relative al degrado della struttura.
Un intervento anche dal forte valore simbolico: va via l’ultimo immobile della fase provvisoria della ricostruzione dal sisma marsicano. Una ricostruzione che è durata precisamente 101 anni, ma la città di Avezzano continua a conservare la memoria lasciando in piedi, nel momento in cui le baracche sono ormai tutte abbattute, l’unica casa che non venne rasa al suolo dal terribile sisma che provocò morte e distruzione in Marsica.