A Torino di Sangro le guardie ittiche dell’Arci pesca Fisa hanno scoperto una rete abusiva nelle acque del fiume Sangro, posizionata da bracconieri senza scrupoli: tantissimi i pesci morti, rimasti intrappolati nella rete.
L’ennesimo ritrovamento di reti abusive nelle acque dei fiumi abruzzesi è stato fatto sabato scorso dai volontari dell’Arci pesca del comitato provinciale di Chieti, un’associazione di 37 guardie che svolgono mansioni di sentinelle ittiche ambientali e che monitorano costantemente i corsi d’acqua del territorio per salvaguardare l’ambiente fluviale. Moltissimi pesci di varie taglie sono morti intrappolati nelle maglie della rete abusiva, che, in fase di rimozione, si è danneggiata irrimediabilmente.
Si tratta di una situazione allarmante, secondo Giuseppe Zappetti, presidente provinciale dell’Arci pesca, che denuncia le continue e ripetute azioni di bracconaggio ittico ai danni degli ecosistemi fluviali da parte di gente senza scrupoli. Ad aggravare il problema è anche la carenza di personale preposto al controllo.