Treno Roma Pescara, lettera del segretario del Pd di Avezzano. Riceviamo e pubblichiamo
Le aree interne abruzzesi, e la Marsica in particolare, sono alquanto penalizzati rispetto al resto del Paese a causa di un dissolvimento della rete ferroviaria.
Tempo addietro, grazie alle rotaie, si era in grado di raggiungere il Tirreno e l’Adriatico in tempi decenti e con puntualità. Tempo Addietro.
Era il secolo scorso.
Oggi, nel terzo millennio, e` meglio non cimentarsi con i treni.
Se in treno per raggiungere Roma da Avezzano occorrono più di 2 ore per 90 Km, il Purgatorio e` assicurato.
Ogni tanto ritorna la polemica Treno Veloce, no meglio Nuovi Treni, no meglio Meno Fermate per ridurre i tempi.
Alla fine, però, resta solo la polemica.
I dirigenti di RFI e Trenitalia aumentano, ma le corse diminuiscono.
Per inciso tutti hanno ragione in questa contesa: chi vuole treni veloci e chi vuole le fermate per i pendolari.
Nessuno si ricorda, però, delle favolose promesse di treni musicali (Jazz, Swing …). Nessuno, inoltre, fa cenno ai treni soppressi, come quello che da Pescara partiva alle ore 18:46 per Roma, appena l’anno scorso e che ora parte alle 17:15, ultimo treno per il ritorno ad Avezzano (Dopo questo, da Pescara solo treni che terminano la corsa a Sulmona ). La mattina, poi, da Avezzano per Pescara, dopo le ore 07:13 bisogna aspettare le ore 13:55 con cambio a Sulmona.
E gli abbonamenti dei pendolari ? Qui siamo Campioni del Mondo (nella crescita dei costi e riduzione dei servizi).
E` tempo di invertire la rotta o si finisce come la Nazionale e l’Agenzia del Farmaco.
Il Segretario del PD di Avezzano Giovanni Ceglie