Per evitare l’accorpamento dei tribunali in Abruzzo, fissata la data dell’incontro tra la Commissione regionale e il ministro Bonafede. In parlamento pronto l’emendamento per la proroga fino al 2022.
Incontro il prossimo 10 gennaio con il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, la Regione Abruzzo e la Commissione regionale ‘Tribunali d’Abruzzo’. Lo ha reso noto il presidente del Consiglio regionale dell’Abruzzo, Giuseppe Di Pangrazio, dopo un colloquio telefonico con il capo di gabinetto del ministro Bonafede avuto nel corso di un incontro, convocato nel Palazzo dell’Emiciclo all’Aquila, con i parlamentari abruzzesi e i componenti la Commissione per riferire dei lavori e delle proposte della Regione al Governo in merito alla riforma della geografia giudiziaria regionale. Incontro che, come ha riferito lo stesso Di Pangrazio, ha però visto l’assenza di 20 parlamentari sui 21 eletti in Abruzzo. Ai parlamentari assenti il presidente del Consiglio regionale ha annunciato l’invio di una nota “per chiedere loro il massimo impegno per la salvaguardia dei Tribunali di Avezzano, Lanciano, Sulmona e Vasto”. La richiesta è l’impegno a proporre in Parlamento una proroga fino al 2022, con un emendamento che potrebbe essere presentato già con la Legge di bilancio attualmente in discussione o in alternativa nel cosiddetto decreto Milleproroghe, è emerso dall’incontro aquilano.
“Con rammarico ho dovuto registrare l’assenza di 20 parlamentari su 21 eletti in Abruzzo – ha detto Di Pangrazio – l’unica presente era infatti Stefania Pezzopane. Solo due parlamentari hanno giustificato la loro assenza con impegni di lavoro, l’onorevole Rotondi e il senatore Bagnai, gli altri non hanno dato alcun riscontro all’invito”. Nel corso della riunione, il presidente ha ricostruito, assieme a Silvana Vassalli (presidente Ordine avvocati Lanciano) e Piercarlo Cirilli (presidente Ordine avvocati Sulmona), i passaggi che hanno portato all’istituzione della Commissione e ha illustrato il documento finale con le proposte, elaborate dalla stessa Commissione.