Sulle colonne de “Il Centro” parla la figlia del turista scomparso da Caramanico Terme. “Sono arrivata a pensare che sia stato rapinato e ucciso. L’unica altra ipotesi sarebbe un’amnesia”.
Due settimane fa si era allontanato da un albergo di Caramanico Terme (Pescara), dove era in vacanza con la famiglia, per fare una passeggiata, annunciando che sarebbe tornato dopo un paio d’ore, poi più nulla. Di Carlo Rodrico Fattiboni, 76enne di Brugherio (provincia di Monza e della Brianza), si sono perse le tracce e le ricerche nei boschi della Valla dell’Orfento di squadre Saf dei Vigili del Fuoco e del Soccorso Alpino non hanno avuto esito. Tanto che la figlia è arrivata a pensare “Mio padre è stato rapinato e ucciso”: così oggi il quotidiano ‘Il Centro’ titola l’intervista rilasciata dalla figlia, Francesca Fattiboni, a Cinzia Cordesco.
“Aveva 300 euro nel portafogli. Qualcuno potrebbe averlo fermato per strada, avergli chiesto qualcosa, lui potrebbe aver aperto i portafogli, derubato e poi fatto sparire. Chissà se ha visto o sentito qualcosa che non doveva…” è la ricostruzione della donna. “Mio padre amava stare in solitudine tra i boschi o durante le sue passeggiate. Era un grande camminatore, ha fatto Santiago de Compostela cinque volte e si preparava alla Loreto-Assisi” racconta. “La speranza di trovarlo, e trovarlo vivo, c’è sempre. L’attività investigativa prosegue in altre direzioni. Noi – dichiara ancora Francesca Fattiboni – proveremo a cercarlo anche negli eremi e nei monasteri, dove mio padre diceva di volersi rifugiare. Se così fosse noi rispetteremmo la sua volontà, ci basterebbe sapere che sta bene”. “Se fosse stato un sequestro a quest’ora avremmo ricevuto una richiesta di riscatto. Se è caduto in qualche canalone e non ha potuto chiedere aiuto, almeno trovare il suo corpo. Potremmo ipotizzare un allontanamento volontario solo in caso di amnesia”. Intanto da fonti della Prefettura di Pescara si apprende che periodicamente si tengono vertici per coordinare le ricerche dell’uomo mai interrotte.