Alla vigilia della riunione decisiva del Cda dell’ Ud’A, Del Vecchio si rafforza, cacciando dall’organismo il prof. che vuole sfiduciarlo, assicurandosi il voto che mancava.
E’ l’ennesimo atto di uno scontro senza fine per salvare le poltrone-chiave dell’Ateneo. A farne le spese ne è uno dei suoi più prestigiosi esponenti, il Prof. Luigi Capasso, direttore del Museo delle Scienze Biomediche, che è stato estromesso dal Rettore Di Ilio e dal Dg Del Vecchio dal Consiglio D’Amministrazione per “incompatibilità”, in una lettera della quale il quotidiano “Il Centro” rivela il contenuto. Una motivazione sostenuta dal parere dei revisori dei conti e dunque “formalmente” valida. Ma la tempistica è davvero curiosa: l’incompatibilità poteva essere avanzata già da tempo, visto che Capasso è il direttore “storico” del museo. Ma in passato Capasso era considerato un alleato su cui contare per il tandem Rettore-Dg, tanto da esserne considerato il “delfino” per la loro successione. Oggi che guida l’opposizione interna al Cda, ne viene invece estromesso. Lunedì il suo voto sarebbe stato decisivo in un pronunciamento delicato. All’ordine del giorno del Cda una vera e propria “mozione di sfiducia” a Del Vecchio, al quale si contestano la decisione di appaltare all’esterno opere che potevano essere progettate gratis dal dipartimento di Architettura, e la mancanza di trasparenza (anche nelle verbalizzazioni delle sedute dello stesso Consiglio) sulla esternalizzazione dei progetti.
In prima battuta Del Vecchio si è salvato per un pareggio: 5 voti a 5 con il conseguente rinvio. Lunedì prossimo il voto decisivo di Capasso mancherà, e il Dg si sentirà certo più al sicuro. Con lui anche il Magnifico.