La Stazione Ornitologica Abruzzese Onlus ha inviato un esposto sulla condizione del lago di Barrea nel PNALM. Notato almeno uno scarico a prima vista preoccupante, mentre c’è chi vi fa il bagno (irregolare).
In questo fosso, ricorda la SOA, scarica anche il depuratore di Barrea che negli ultimi anni anni ha avuto diversi problemi, nonostante sia controllato in maniera saltuaria dall’ARTA, da zero a tre volte l’anno. Ad esempio, il 4 e il 5 agosto 2016, in piena stagione turistica, presentava valori elevatissimi di Escherichia coli (rispettivamente 120.000 Ufc/100 ml e 340.000 Ufc/ 100 ml a fronte di un limite consigliato di 5.000). Il 9 settembre 2013 fu riscontrata addirittura la presenza di Salmonella. Nella nota si richiede di sottoporre questo depuratore ad un regime di controlli più stringente in considerazione dei problemi pregressi e dell’importanza del sito di recapito delle acque. E’ stato ovviamente chiesto di verificare l’eventuale esistenza di altri scarichi.
La SOA ricorda che il Lago di Barrea è un sito particolarmente protetto, almeno sulla carta. È Parco nazionale, sito della Convenzione internazionale di Ramsar per la tutela degli uccelli, Sito di Interesse Comunitario e Zona di Protezione Speciale. Un lungo elenco di strumenti di tutela che non sembrano porre al riparo la zona da criticità ambientali visto che il lago non rispetta gli obiettivi di qualità fissati dalla Direttiva europea 60/2000 “Acque”. Infatti entro il 2015 si doveva raggiungere lo stato di qualità “buono” mentre i recenti monitoraggi dell’ARTA assegnano al lago la categoria “sufficiente”. Inoltre il fiume Sangro, nel tratto appena a monte, tra Pescasseroli e Villetta Barrea, è addirittura in uno stato peggiore, nella categoria “scadente”.
Durante i sopralluoghi e tramite ricerche WEB gli attivisti della SOA hanno potuto constatare l’esistenza di aree in cui viene effettuata la balneazione da molte persone nonostante queste criticità. Ebbene, la SOA ricorda che tale attività è irregolare in quanto il Lago di Barrea non ha tratti destinati alla balneazione secondo quanto stabilito dalla Regione Abruzzo. La situazione è delicata perché solo con l’individuazione del tratto può avvenire il monitoraggio obbligatorio periodico dei parametri microbiologici da parte dell’ARTA per verificare il rispetto dei limiti di legge e tutelare i bagnanti da un punto di vista sanitario. L’unica acqua interna identificata dalla Regione Abruzzo per questo scopo è il Lago di Scanno. Su questo aspetto è stato chiesto ai sindaci rivieraschi di emanare appositi provvedimenti di divieto come richiesto dalla normativa di settore (D.lgs.116/2008) e di attuare un’adeguata comunicazione e informazione al pubblico per evitare problemi di carattere sanitario.