Dispenser al posto dell’acquasantiera all’Ospedale di Chieti

Per farsi il segno della croce, chi entra nella cappella dell’ospedale di Chieti non trova piu’ l’acquasantiera, ma un dispenser in metallo che contiene acqua benedetta. E’ la decisione del nuovo cappellano.

A motivarla le ragioni di igiene, che -ha assicurato Padre Renato Salvatore- non condizionano la sacralità dell’atto. “Nella pulizia della vasca in tante occasioni ho riscontrato una patina sul fondo – spiega il sacerdote – dove facilmente possono svilupparsi microrganismi dannosi per la salute. Un rischio a cui non possono essere esposti quanti frequentano un ospedale, che siano degenti, visitatori o pazienti esterni, potenziali moltiplicatori di infezioni che, invece, possono essere evitate facendo ricorso a un piu’ igienico dispenser. Certo e’ privo di qualunque valore artistico o di pregio, ma garantisce ugualmente la funzione fondamentale di mettere a disposizione dei fedeli l’acqua benedetta, un sacramentale importante nel gesto del segno di croce per implorare la grazia divina”.

A breve un’acquasantiera in marmo sara’ ripristinata sotto il dispenser, ma unicamente per evitare che gocce in eccesso finiscano a terra. Il cappellano ha fatto introdurre anche un animatore liturgico, un dispositivo elettronico che diffonde un sottofondo musicale per tutto il giorno e accompagna le celebrazioni eucaristiche con canti e cori.

L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.