Un progetto tra memoria e formazione che racconta com’è cambiato il territorio abruzzese confrontando mappe, immagini e testimonianze d’archivio, con l’obiettivo di sostenere la “cultura del tratturo”. A Torre de’ Passeri mostra autoprodotta dalla Fondazione degli Architetti Chieti-Pescara
L’iniziativa è nata da un’idea della commissione cultura dell’Ordine degli Architetti e curata dagli architetti Maria Elena Sigismondi, Nicola D’Intino, Luca Mancini, Mauro Latini, Gina Zacco e Michele Scutti. “Un paesaggio senza confini: il tratturo”, è la mostra inaugurata il 13 dicembre scorso a Palazzo della Memoria e pensata per convertire in digitale un patrimonio cartografico e fotografico storico.
Fra passato e presente, la mostra, sostenuta dalla Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio dell’Abruzzo di Chieti, racconta peculiarità e bellezza di quello che rappresenta uno spazio di vita collettivo con cui le comunità locali hanno intrattenuto, e intrattengono, un rapporto relazionale ed identificativo. Carte antiche, documenti d’archivio, mappe, riproduzioni di foto in bianco e nero ed immagini più recenti, oltre a testi esplicativi, hanno accompagnato nei giorni dell’allestimento la visita di numerosi cittadini, professionisti e studenti delle scuole primaria e secondaria, per cui sono stati organizzati incontri guidati grazie alla disponibilità dell’architetto e consigliere della Fondazione Aldo Cilli. Partendo da alcune foto aeree storiche scattate dalla Royal Air Force inglese sull’Abruzzo, del 1943, spaccato in due dalla Linea Gustav, messe a confronto con le ortofoto contemporanee, la mostra sulle antiche vie della transumanza, utilizzate dai pastori per trasferire mandrie e greggi dai pascoli estivi montani dell’Abruzzo, a quelli invernali del Tavoliere delle Puglie, è stata patrocinata ed accolta con favore dall’Amministrazione Comunale di Torre de’ Passeri, che ha messo a disposizioni i locali all’ultimo piano di Palazzo della Memoria, e sarà nuovamente allestita nel corso del 2019 in diversi comuni di Abruzzo e Molise, in una sorta di percorso ideale che unisce i territori della transumanza.
Proprio dall’Abruzzo partivano i cinque Regi Tratturi, larghi sentieri erbosi o in terra battuta, a cui si univano sentieri minori, bracci o tratturelli.
“Il tratturo luogo identitario per eccellenza per intere generazioni, di cui, anche nel Pescarese, sono ancora ben visibili le tracce – ha commentato il sindaco Piero Di Giulio – è raccontato, grazie a questo originale allestimento, non solo come simbolo di un Abruzzo arcaico, ma anche e soprattutto come risorsa da utilizzare come bene comune e patrimonio da trasmettere alle generazioni future. Colgo, infine, l’occasione per ringraziare la Fondazione degli Architetti Chieti-Pescara e gli altri partner del progetto per aver scelto il nostro Comune come prima tappa di questa mostra itinerante che, sono centro, continuerà a far parlare di sé grazie al suo intento di dare al tradizionale paesaggio della transumanza una nuova legittimazione, nuove forme di sviluppo territoriale e delle economie locali”.
Prossima tappa a marzo 2019 nel Comune di Lanciano presso il Polo Museale di Santo Spirito. Un’occasione da non perdere per provare a guardare con occhi diversi questi peculiari tragitti, larghi 111 metri, disseminati di chiese rurali, edicole e croci viarie, simboli di devozione, recinti di sosta e riposi stagionali per le greggi, fontane a servizio di pecore e di pastori, taverne, campi coltivati, spazi aperti per le fiere e i mercati, piccoli borghi che possono diventare volano di nuove economie.
Testi a cura dell’antropologa Antonella Crudo, foto di Mauro Vitale, immagini storiche provenienti dall’archivio del Museo delle Genti d’Abruzzo di Pescara, gentilmente concesse dall’antropologa Adriana Gandolfi.