Nei giorni scorsi sui nostri social ci siamo occupati della gestione della campagna vaccinale a Loreto Aprutino. La replica del Sindaco.
L’andamento della campagna vaccinale nel comune di Loreto Aprutino, a seguito di diverse segnalazioni, tra le quali una che ha dolorosamente riguardato la nostra collega Jennifer Di Vincenzo, è stata al centro nei giorni scorsi di una diretta realizzata da Luca Pompei sul nostro profilo Facebook, dalla quale sono emersi numerosi interrogativi circa i ritardi e le stesse procedure utilizzate da un’Amministrazione Comunale particolarmente “presente” nella gestione delle liste vaccinali.
QUI IL SERVIZIO
Dal sindaco di Loreto Aprutino Gabriele Starinieri abbiamo ricevuto la seguente lettera di “richiesta di rettifica” su alcuni punti del servizio. Scrive il primo cittadino:
- La campagna vaccinale a Loreto Aprutino è partita l’8 marzo secondo il piano predisposto dalla Regione e dalla Azienda Sanitaria di Pescara. Il Comune non ha potuto decidere autonomamente;
- La Signora deceduta di cui si parla nel servizio era nella lista inviata dalla ASL e di fatto il 7 marzo 2021 era stata contattata telefonicamente (telefonata durata 3’e 46’’) per stabilire l’appuntamento e sottoporsi a vaccinazione in data 8 o 9 marzo. Quindi non è corretto quanto riportato nel vostro servizio che non fosse mai stata chiamata. Purtroppo le condizioni di salute della stessa non rendevano possibile la vaccinazione;
- La scelta del tipo di vaccino è stata sempre operata da parte del medico vaccinatore in base alle forniture che riceveva la ASL. Quando qualcuno ha chiesto che tipo di vaccino avrebbe ricevuto, se noi ne eravamo a conoscenza in base alla fornitura ASL, lo abbiamo riferito ma senza poter operare mai nessuna scelta;
- Non siamo a conoscenza di indagini da parte dei NAS specificatamente su Loreto Aprutino ma ben ci auguriamo che vengano svolti gli opportuni controlli e verifiche;
- Viene falsamente asserito il forte ritardo nella somministrazione delle dosi ma dai numeri di chi è stato chiamato direttamente dal Comune e dei cittadini appartenenti ad altre categorie che hanno ricevuto la somministrazione in altre sedi siamo in perfetta linea con gli obiettivi prefissati a livello governativo e regionale;
- Per quanto riguarda l’applicazione della tutela della Privacy il sottoscritto ha applicato l’art. 17 bis comma 4 del DL 17 marzo 2020 n. 18 e pertanto ha coinvolto amministratori, volontari della Protezione Civile e della Croce Rossa, impiegati comunali. Si precisa che a riguardo è stato firmato anche un Protocollo di Intesa tra il sottoscritto ed il Direttore generale della ASL Dott. Vincenzo Ciamponi;
- Tutto il personale dedicato ha provveduto, oltre a contattare i singoli cittadini presenti nelle liste inviate dalla ASL a comunicare alla stessa ASL gli appuntamenti fissati almeno 24 h prima della inoculazione del vaccino. In alcuni casi, su invito del coordinatore del team vaccinale vestino, sono stati inviati cittadini presso la sede vaccinale di Penne affinché non
fossero sprecate le dosi sempre attingendo dalle liste fornite della ASL.
LA RISPOSTA DEL DIRETTORE DI RETE8
Gentile sindaco,
Ho avuto modo di leggere la sua richiesta di rettifica riguardante il servizio da noi trasmesso sulla campagna vaccinale nel suo comune.
Gliela pubblico integralmente, nonostante nessuna delle notizie contenute nel servizio sia a nostro avviso “non corrispondente al vero”. Ma le sue affermazioni ci appaiono utili in ogni caso a fornire all’opinione pubblica ulteriori elementi circa quelli che si mostravano e continuano ad apparire come fattori degni di attenzione nella conduzione della campagna vaccinale nel suo comune.
Nel nostro servizio abbiamo ricordato (notizia vera) che la campagna vaccinale a Loreto ha avuto inizio l’8 marzo, come lei ci conferma. Abbiamo esercitato, assieme alle persone intervistate, un diritto di critica non sulla data iniziale della campagna (pur tardiva), ma sulla comprovata e persistente lentezza della stessa rispetto a quella degli altri comuni viciniori.
La signora Jennifer Di Vincenzo, nipote di una persona deceduta, nel nostro video ha esibito un messaggio whatsapp scritto da un assessore che -nel rammaricarsi del decesso- aggiunge testualmente: “la dovevo chiamare per fare il vaccino”. Per noi questa è una notizia. Ci ha incuriosito giornalisticamente, e continua ad incuriosirci, questa procedura di “vaccino a chiamata” da parte di un politico.
Oltre che per testimonianza della famiglia, a noi pertanto risultava che la signora non fosse stata mai chiamata, proprio perché lo aveva ammesso nel suddetto messaggio il suo assessore.
E’ scontato (e nessuno lo ha messo in discussione nel nostro servizio) che siano stati formalmente rispettati il Protocollo d’Intesa e le richiamate normative in materia di privacy. Resta in sospeso, tuttavia, una domanda: non sarebbe stato opportuno, com’è avvenuto negli altri comuni del comprensorio, di sottrarre figure di indirizzo politico, per quanto motivate e benintenzionate, da compiti propri del personale amministrativo del suo Comune?
In conclusione nessuna, riteniamo, delle notizie e delle valutazioni critiche diffuse in quel servizio nei limiti dell’art.21 della nostra Costituzione, continua ad apparirci “non corrispondente al vero”.
Il direttore Carmine Perantuono