“Basta fare terrorismo sulla campagna vaccinale antinfluenzale: in Abruzzo non c’è alcuna carenza preoccupante di dosi e dal prossimo ottobre, come stabilito dalla giunta regionale, sarà possibile sottoporsi alla vaccinazione”. Lo puntualizza l’assessore regionale alla Salute, Nicoletta Verì.
La nota intende fare chiarezza sulla situazione degli approvvigionamenti dopo le dichiarazioni di questi giorni di alcuni esponenti della minoranza di centrosinistra. “Delle 240mila fantomatiche dosi mancanti – spiega la Verì – 124mila sono già state recuperate dall’Aric attraverso altre procedure, mentre altre 92mila verranno recuperate dalle Asl sui lotti già aggiudicati. Le altre 20mila, infine, saranno garantite con i meccanismi di compensazione tra Regioni, gli stessi utilizzati ogni anno nel corso della campagna antinfluenzale. Appare chiaro, quindi, che non c’è alcuna emergenza e invito l’opposizione a non cercare visibilità denunciando problemi che non esistono, così come avvenuto sulla rete ospedaliera Covid (che per il PD non avevamo presentato, mentre oggi siamo tra le prime tre Regioni ad averla approvata dagli organi ministeriali) e anche sui fondi per la costruzione dei nuovi ospedali (con il racconto di centinaia di milioni che dovevano trovarsi nelle casse della Regione, mentre non ve n’era traccia: siamo andati noi al Ministero a capire dove e quanti fossero)”. Le carenze nell’approvvigionamento non sono legate a ritardi nelle procedure regionali, ma semplicemente a condizioni di mercato mutate a causa del Covid, con gli operatori economici che hanno dirottato le scorte sulle gare, ovviamente più consistenti, delle Regioni più grandi. Situazione comune a molte altre Regioni italiane, che sarà risolta proprio con i meccanismi di compensazione. Sulla campagna vaccinale l’assessore rimarca come per la prima volta il governo regionale abbia introdotto delle importanti novità negli atti programmatori, estendendo la vaccinazione gratuita per l’età pediatrica, riducendo da 65 a 60 anni l’età per la gratuità del vaccino per le fasce più adulte e prevedendo la forte raccomandazione alla vaccinazione per il personale sanitario. “Forse la minoranza non ha letto la delibera – continua – che prevede azioni messe in campo non solo per contrastare la diffusione del Covid e per semplificare le diagnosi in caso di sospetto contagio, ma anche per centrare l’obiettivo del 75 per cento di copertura vaccinale della popolazione, uno degli obiettivi previsti dai Lea (i livelli essenziali di assistenza) che il precedente governo regionale di centrosinistra non ha mai raggiunto”.