Due frazioni (San Gregorio e Onna) battono l’Anas al Tar e fanno saltare il progetto di variante sud (Lotto C) del 2009.
Il progetto Anas, approvato nel dicembre 2009 in conferenza dei servizi con la procedura emergenziale post sisma, impugnato dai proprietari degli immobili interessati all’opera di Onna e San Gregorio e dalle rispettive Onlus, è stato definitivamente archiviato. Nell’udienza di discussione di mercoledì 21 marzo scorso, alla quale erano presenti i legali dei ricorrenti, gli avvocati Fausto Corti e Sara Cecala (co difensori assieme al collega Rosario Panebianco), l’avvocatura di Stato, che rappresentava in giudizio l’ente stradale, ha evidenziato che l’ANAS ha ritirato il progetto e pertanto il TAR ha dichiarato cessata la materia del contendere.
“Un’ opera impattante” -scrivono i ricorrenti in una nota- “che è stata impedita grazie alla tenacia dei cittadini dei due piccoli borghi e all’impegno caparbio dei referenti delle associazioni locali rappresentate da Margerita Nardecchia (Onna Onlus), Vincenzo Angelone (Pro Loco Onna), Paolo Ferrone (Centro Anziani Onna) e Sara Cecala (San Gregorio Rinasce Onlus).
Ci sono voluti ben otto anni e due ricorsi amministrativi per mettere una pietra tombale sul progetto “VARIANTE SUD Lotto C Bazzano – San Gregorio” che prevedeva viadotti, sopraelevate e svincoli sugli abitati di San Gregorio e Onna e un terrapieno nell’area a ridosso dell’Aterno, lungo tutto il percorso che investe l’agro. Abbiamo creduto, seppure all’inizio con una battaglia condotta in solitaria, nella tutela dei nostri borghi – dichiara Sara Cecala -. Il progetto viario risultava illegittimo sotto numerosi profili nonché punitivo per il territorio tutto, privo, altresì, così come concepito, di qualsivoglia pubblica utilità e di fatto lesivo di un patrimonio della collettività aquilana, il fiume Aterno la cui area sarebbe stata, qualora l’opera fosse stata realizzata, trasformata irreversibilmente con la cancellazione definitiva della speranza di riqualificazione della zona est, tra l’altro, prospettata nel piano di ricostruzione di Onna proprio attraverso il Parco fluviale. Auspico dunque che l’attuale amministrazione comunale si mostri responsabile e capace di interloquire con l’ Anas al fine di prediligere immediati interventi di messa in sicurezza della s.s.17 – da me richiesti persino al Prefetto dell’Aquila e rimasti sinora inascoltati – sfruttando le arterie già esistenti e quelle da realizzare per la risoluzione delle criticità connesse, fermo restando che assieme alle associazioni (WWF, Italia Nostra, Lega Ambiente, Archeo Club, Forum H20, ecc.) e ai molti comitati locali, nostri sostenitori, attendiamo di essere invitati ai tavoli istituzionali poiché in questi anni, come è noto, si è un attivato un serio processo di partecipazione cittadina, prezioso capitale umano e di competenze che non può essere in nessun caso disperso.