Alle battute finali il maxiprocesso a Vasto per gli 81 imputati accusati dal boss pentito Lorenzo Cozzolino. I Pm chiedono condanne per circa 500 anni di carcere.
Si tratta della più grande inchiesta sulle infiltrazioni in Abruzzo della criminalità organizzata, nato dalla “Operazione Adriatico” della Procura di Vasto e della Distrettuale Antimafia a carico del clan sgominato grazie alle rivelazioni del collaboratore di giustizia Lorenzo Cozzolino (nella foto di repertorio). 81 gli imputati alla sbarra. Pesantissime le accuse dei PM della DDA de L’Aquila nella requisitoria, svolta dalla PM Antonietta Picardi, per reati che vanno dall’associazione mafiosa alle estorsioni, ai traffici di droga, con richieste di condanna dai 7 ai 17 anni. Assieme alla Picardi, le indagini sono state condotte dal Procuratore Antimafia Fausto Cardella e dal sostituto David Mancini e convalidate nella maxiordinanza del Gip de L’Aquila Francesco Romano Gargarella. Il boss Lorenzo Cozzolino, nel corso del dibattimento aveva confermato in videoconferenza, tutta la sua ricostruzione di una filiera criminale che si stava insediando capillarmente nel vastese, dal 2003 al 2008, con episodi anche di matrice violenta legati al racket e ai traffici di droga. Nelle prossime udienze toccherà alle difese, con le arringhe, di tentare di smontare le tesi accusatorie. La sentenza del tribunale presieduto da Bruno Giangiacomo dovrebbe giungere entro il mese.