Torna in Tribunale a Pescara, l’operazione “Isola felice”, portata avanti dalla Direzione investigativa antimafia su pericolose infiltrazioni malavitose in Abruzzo. Alla sbarra degli imputati 106 persone, molte residenti vicino Vasto, accusate di essere state reclutate da Eugenio Ferrazzo, ex boss calabrese.
I fatti risalgono al biennio 2010-’12 e sono stati portati alla luce dalla Dia, la direzione investigativa antimafia che nel corso delle indagini stabilì che più volte la ‘ndrangheta aveva tentato di radicarsi anche in Abruzzo, per lo più a San Salvo, con personaggi del posto che avrebbero avuto rapporti stretti col clan del boss Ferrazzo.
Il processo tornerà in aula oggi a Pescara, perché alcuni dei fatti contestati agli imputati sono accaduti anche a Montesilvano.
Figura di spicco del processo è Eugenio Ferrazzo, 41enne, ritenuto un ex boss calabrese, che, dopo un periodo di detenzione all’estero per spaccio internazionale di droga, si trasferì a San Salvo nel 2006, sfuggendo alla vendetta dello zio Mario Donato Ferrazzo e iniziando a reclutare nuovi adepti in Abruzzo.
L’operazione “Isola felice” portò al sequestro di oltre 300 kg di droga, unitamente a fucili, mitragliatori, pistole e munizioni.