Vertice Trenitalia-Regione Abruzzo, orari modificati

Dal vertice tra Trenitalia e Regione Abruzzo spuntano orari modificati per il collegamento ferroviario Sulmona-L’Aquila. Soddisfatti i sindaci del territorio che avevano manifestato diverse perplessità per le scelte annunciate.

Ieri, nella sede pescarese della Regione Abruzzo, i vertici di Trenitalia hanno preso atto delle richieste di modulazione invocate soprattutto dal sindaco di Sulmona, Annamaria Casini. Alla riunione erano presenti, oltre alla Casini, il presidente della provincia dell’Aquila, Antonio De Crescentiis, il direttore regionale di Trenitalia, Marco Trotta e il consigliere regionale delegato ai trasporti, Camillo D’Alessandro. Oggetto del confronto la i nuovi orari del trasporto pubblico locale che entreranno in vigore entro la metà di dicembre. Al termine i sindaci presenti, oltre alla Casini anche quelli di Acciano, Vittorito, Castel di Ieri, Goriano e Scanno, hanno accolto con favore l’apertura dei vertici di Trenitalia a concertare modifiche delle fasce orarie che tengano conto delle istanze avanzate dal territorio e dai pendolari. Ampia soddisfazione è stata espressa dal Sindaco di Sulmona Annamaria Casini. Tra le modifiche figura il ripristino del treno in partenza alle 15 da Pescara, soppresso nella prima stesura dell’orario.

Il servizio del Tg8:

height=315

La nota del Wwf Abruzzo

“Il potenziamento della linea ferroviaria tra l’Abruzzo e Roma è uno dei classici argomenti della politica regionale: tutti l’hanno promesso, compreso l’attuale presidente Luciano D’Alfonso, salvo poi dimenticarsene al momento di assumere scelte concrete. Anzi… Quest’anno però si è toccato davvero il fondo col nuovo orario che cancella alcune corse, preziose soprattutto per le aree interne e per i pendolari. A partire dal prossimo 11 dicembre, infatti, scatterà la nuova organizzazione del trasporto ferroviario, che prevede drammatici tagli e che costringerà i pendolari a lunghe attese in banchina e alla conseguente dilatazione dei tempi. Da Avezzano verso Roma, ad esempio, non ci saranno treni tra le 7.12 e le 9.19: i pendolari saranno costretti ad anticipare la partenza per poi tornare a casa almeno un’ora più tardi oppure dovranno far ricorso al mezzo privato. L’ennesimo peggioramento per la loro qualità della vita e per l’ambiente: il treno è oggi il mezzo di trasporto più economico, piacevole ed ecologico e non a caso il più bistrattato. Le uniche alternative valide per uscire dall’atavico isolamento dell’entroterra abruzzese restano la via Tiburtina Valeria per i percorsi brevi e l’autostrada, ma quest’ultima rappresenta una scelta economicamente insostenibile per l’uso quotidiano da parte di utenti a reddito medio/basso. Il costo del pedaggio per andare da Avezzano a Roma è analogo, tanto per fare un esempio, a quello che si sostiene per spostarsi da Avezzano a Siracusa, percorrendo l’ex superstrada del Liri e poi ininterrottamente l’autostrada da Cassino alla meta. La linea ferroviaria tra l’Abruzzo e la capitale da tempo non è concorrenziale sulle lunghe tratte rispetto al trasporto su gomma (favorito da decenni di scelte politiche penalizzanti per i binari). Ora la si rende inefficiente anche per i percorsi brevi. Se non avverrà un cambio di rotta, il destino è segnato: appena i viaggiatori su questi pochi treni si conteranno sulle dita delle mani, i tempi saranno maturi per chiudere definitivamente la nostra disprezzata linea ferroviaria. Scelte diverse in tema di mobilità sostenibile avrebbero potuto mantenere vitali le aree interne abruzzesi con benefici per la qualità della vita di tutti; appare invece chiaro che non abbiamo più un futuro davanti: troppi sacrifici attendono chi si ostina a vivere qui.”

Marina Moretti: