Violenza sessuale nel convitto di Alanno, chiesta condanna del custode

Chiesta una condanna a cinque anni di reclusione per D.D.S., il custode del convitto di Alanno accusato di violenza sessuale ai danni di quattro studenti che all’epoca dei fatti erano minorenni.

Le parti civili, rappresentate dagli avvocati Carlo Corradi e Debora Scarcella, si sono associate alla richiesta del pm Salvatore Campochiaro, mentre l’avvocato Uberto Di Pillo, che assiste l’imputato, ha chiesto l’assoluzione. Il giudice del Tribunale di Pescara Maria Michela Di Fine ha aggiornato l’udienza al prossimo 2 ottobre per le repliche e la sentenza. Questa mattina, prima della discussione, la difesa ha anche chiesto e ottenuto l’accesso al rito abbreviato, alla luce della modifica del capo di imputazione, formulata dal pm nella scorsa udienza, per contestare all’imputato l’aggravante di avere compiuto le molestie “all’interno dell’istituto, con abuso dei poteri e violazione dei doveri del pubblico servizio”. Le parti offese, due 16enni e due 17enni, sarebbero state molestate a cavallo tra il 7 febbraio del 2018 e il 22 marzo dello stesso anno. Diversi gli episodi contestati all’imputato, secondo la Procura: gli investigatori installarono delle telecamere nel convitto e furono sufficienti due giorni per incastrare il custode, che però ha sempre respinto ogni addebito.

L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.