1° maggio in Abruzzo: la storia di Vanessa

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Il 1° maggio in Abruzzo celebrato con tante iniziative. Al Tg8 la storia di Vanessa, madre di un bimbo autistico e lavoratrice precaria.

Il primo maggio, Festa del lavoro e storie per raccontare, anche in Abruzzo, il mondo dell’occupazione. Il lavoro che non c’è dice qualcuno, lavoro che, in realtà, si è moltiplicato, frantumato in tanti lavori e in altrettante identità. Siamo abituati ad ascoltare le storie di vita di giovani che da anni cercano di inserirsi nel mondo del lavoro e non riescono a farlo e devono accettare lavori saltuari e mal retribuiti; alcuni hanno preso la decisione di andare all’estero e vivono con la speranza di poter tornare in Italia. C’è , poi, chi il lavoro lo ha perso dopo aver compiuto  i 40 anni, i cinquantenni ,o ancor peggio, chi è stato espulso dal mondo produttivo prima dei 60 anni. Le realtà sono molteplici come lo sono i modi di affrontare i problemi. Ci sono anche storie di precariato dovute alla presenza in famiglia di figli diversamente abili. Oggi vi raccontiamo quella di Vanessa, mamma di un bimbo autistico di Montesilvano che, come suo marito è laureata in scienze statistiche, ma entrambi, per potersi prendere cura del figlio, non riescono a mantenere un posto di lavoro a tempo indeterminato. Sembra assurdo ma è la vera e cruda realtà.