Un risarcimento danni di 150.000 euro, finalizzato al “reinserimento nell’economia legale”, sarà elargito dal Comitato di Solidarietà per le vittime dell’Estorsione e dell’Usura a favore di un 50 enne commerciante di orologi a Rimini, nato a Bojano e residente a Montesilvano.
L’iter si è concluso con il parere favorevole della Prefettura di Rimini, che ha fatto proprie le conclusioni del tribunale collegiale di Rimini, che nel dicembre 2018 ha condannato un 57 enne iraniano a sei anni di reclusione per estorsione e usura ai danni del commerciante di origini molisane.
“Si ritiene che il danno subito dall’istante – si legge nel documento emesso dalla Prefettura riminese – potrebbe essere quantificabile in via equitativa in 150.350 euro, somma individuata nella sentenza”. Una somma che la parte offesa – assistita dall’avvocato pescarese Roberto Luciani, che segue da diversi anni casi legati all’usura – otterrà “a titolo di mancato guadagno” e “alla luce di quanto si legge in sentenza in merito all’evoluzione del reato di usura ed estorsione nell’ambito di uno stesso disegno criminoso, a danno dell’attività svolta dall’interessato”.
La vicenda ha inizio nel 2010, quando l’iraniano, che commerciava per conto di un negozio di Riccione, accusa il cinquantenne di avergli presentato un cliente insolvente e decide di non restituirgli il prestito di 100 mila euro da questi elargitogli due anni prima. Ciò determinò la crisi di liquidità del 50 enne molisano, inducendolo ad accettare accordi usurari. Come accertato dal tribunale riminese, i prestiti furono accompagnati da pesanti minacce, tra le quali quelle di ‘assoldare un killer’.