In occasione della Giornata della Memoria l’attore e regista pescarese Milo Vallone porta in scena lo spettacolo “Se questa è un’infanzia”, ispirato alla testimonianza di Liliana Segre.
Già apprezzato da centinaia di studenti pescaresi con speciali appuntamenti mattutini che andranno avanti anche nei prossimi giorni, lo spettacolo sarà aperto al pubblico in anteprima nazionale domani sera alle 21.00 presso il Teatro Auditorium di Via Cavour. Scritto da Milo Vallone, è ispirato al libro “La memoria rende liberi” di Liliana Segre ed Enrico Mentana , “Se questa è un’infanzia” vede la presenza del fisarmonicista Vincenzo De Ritis e la partecipazione in video degli attori Arianna Fabbrici, Luca Luciani e Piero Montesi. Liliana ha otto anni quando, nel 1938, le leggi razziali fasciste si abbattono con violenza su di lei e sulla sua famiglia. Discriminata come “alunna di razza ebraica”, viene espulsa da scuola e a poco a poco il suo mondo si sgretola: diventa “invisibile” agli occhi delle sue amiche, è costretta a nascondersi e a fuggire fino al drammatico arresto sul confine svizzero che aprirà a lei e al suo papà i cancelli di Auschwitz.
Dal lager ritornerà sola, ragazzina orfana tra le macerie di una Milano appena uscita dalla guerra, in un Paese che non ha nessuna voglia di ricordare il recente passato né di ascoltarla. Enrico Mentana raccoglie le memorie di una testimone d’eccezione in un libro commovente, dal quale il racconto di questo recital prende spunto, ripercorrendo così la sua infanzia, le persecuzioni razziali, il lager, la vita libera e soprattutto il rapporto con l’adorato papà Alberto, protagonista del racconto interpretato da Milo Vallone. Una narrazione emozionante su uno dei periodi più tragici del secolo scorso che invita a non chiudere gli occhi davanti agli orrori di ieri e di oggi, poiché
“la chiave per comprendere le ragioni del male è l’indifferenza: quando credi che una cosa non ti tocchi, non ti riguardi, allora non c’è limite all’orrore”.
Lo spettacolo, si sviluppa seguendo sia le modalità tipiche del teatro di narrazione e sia le dinamiche del “progetto CineprOsa” ideato da Milo Vallone una quindicina di anni fa, in cui i linguaggi cinematografici e teatrali si intrecciano, dando vita ad un continuo rimbalzo tra il palco e lo schermo.