I Carabinieri del NAS di Pescara hanno arrestato in flagranza per concussione un medico chirurgo del 118 della ASL Avezzano-Sulmona-L’Aquila.
L.P. è stato sorpreso dai militari, coordinati dal tenente colonnello Domenico Candelli, mentre intascava 230 euro per inoculare un farmaco ad una paziente fragile. Il medico stava per somministrare con una flebo, per via endovenosa, senza alcun piano terapeutico, il farmaco a una paziente che deve sottoporsi a cure salvavita. I carabinieri hanno anche verificato che il dispositivo medico era scaduto.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Sulmona, sono state avviate a seguito della denuncia che la vittima ha presentato ai carabinieri. Alla donna, in occasione di una visita di emergenza al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Sulmona, il medico chirurgo aveva proposto di somministrarle a domicilio terapie adiuvanti provenienti dalla Svizzera in cambio di cospicue somme di denaro.
I militari, durante l’incontro che la vittima aveva concordato il medico, sono prontamente intervenuti e hanno arrestato l’uomo in flagranza di reato e lo hanno condotto nella casa circondariale “San Donato” di Pescara.
Le perquisizioni, effettuate insieme ai colleghi della Compagnia Carabinieri di Sulmona, hanno portato al sequestro di materiale che viene ritenuto utile alle indagini.
L.P. deve rispondere del reato di concussione poichè, abusando della sua qualità di pubblico ufficiale e approfittando della condizione di estrema fragilità della vittima, affetta da gravi patologie, ha preteso somme di denaro per ogni somministrazione di un farmaco “verosimile”.
I carabinieri hanno scoperto che tra i farmaci di cui L.P. era in possesso vi erano flaconi con l’indicazione “per uso riservato agli ospedali” oltre a preparazioni già pronte per essere somministrate ad altri pazienti. Sono in corso indagini per accertare la reale provenienza dei medicinali.
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