17 milioni di euro sono stati messi a disposizione dalla Regione per le famiglie abruzzesi disagiate.
La Regione Abruzzo ha a disposizione 17 milioni di euro per sostenere le famiglie che vivono in condizioni economiche disagiate. I fondi , ha confermato l’assessore alle politiche sociali Marinella Sclocco, saranno erogati nell’ambito dell’iniziativa nazionale del ‘Sostegno per l’Inclusione Attiva (Sia)’, promosso dal ministero delle Politiche Sociali.
L’assessore Sclocco spiega che “I beneficiari sono le famiglie con Isee corrente, in corso di validità, inferiore o uguale a 3.000 euro e con una di queste condizioni: presenza di un componente di età minore di anni 18; presenza di una persona con disabilità e di almeno un suo genitore; presenza di una donna in stato di gravidanza accertato. A differenza della social card, che prevede solo una sorta di assistenzialismo, questa misura offre la possibilità di coinvolgere l’intero nucleo familiare all’interno di un progetto volto al superamento della condizione di povertà, al reinserimento lavorativo e all’inclusione sociale si tratta di un nuovo strumento che affianca altre iniziative messe già in campo dalla Regione e mirate a sostenere una fascia della popolazione che vive in condizioni economiche disagiate. L’erogazione di un plafond così alto, circa 17 milioni di euro, è frutto di un monitoraggio analitico, che porta in superficie una fascia di famiglie con minori che in Abruzzo vivono in condizione di povertà assoluta nel progetto, quindi, la Regione avrà un ruolo di coordinamento, rispetto all’Inps, incaricato a erogare il contributo, e gli enti di Ambito, che seguiranno l’attività di informazione, raccolta delle istanze e di front office per le famiglie. Dal prossimo 2 settembre (45 giorni dopo l’entrata in vigore del decreto), i cittadini in possesso dei requisiti, possono presentare la richiesta per il Sia direttamente agli Enti di Ambito e, durante il percorso, saranno seguiti dagli assistenti sociali per la stipula dei programmi di assistenza e inclusione sociale”.