Giornata di sciopero oggi alla Sevel di Atessa: l’USB farà incrociare le braccia ai suoi iscritti contro i turni di lavoro straordinari, mentre i tesserati alla Fiom Cgil si fermeranno per richiamare l’attenzione dei vertici Fiat sull’affaire Psa e relative garanzie occupazionali.
USB ha proclamato l’astensione dal lavoro per i turni B e C di ieri, questa mattina e oggi pomeriggio. La Fiom Cgil, invece, ha invitato i suoi iscritti a scioperare dalle 14.15 alle 22.15 di oggi.
“Ridurre gli orari e ripartire il lavoro è uno dei modi più rilevanti per rispondere ai guasti provocati dalla crisi economica – dice in una nota il sindacato Usb. Riteniamo del tutto improponibile continuare a perseverare su questa strada. Chiediamo che venga aperta una discussione democratica, e una trattativa, per dar vita ad una organizzazione dei turni lavorativi 4.0 con riduzione dell’orario settimanale a parità di salario”.
Per Alfredo Fegatelli, segretario Fiom Abruzzo e Molise, il problema è il futuro industriale della Sevel. “Quello è uno stabilimento che ha battuto un record dopo l’altro, si parla di massima capacità produttiva raggiunta, con i lavoratori che hanno dato il massimo in questi anni, ora la notizia che Psa investe altrove sembra una beffa. Ci chiediamo a questo punto se Psa continuerà a investire in Italia. È urgente chiarire qual è il piano industriale di Fca per Sevel.
L’anno scorso nello stabilimento abruzzese di Atessa, dove Fca produce i Fiat Professional Ducato, sono stati realizzati poco meno di 300mila commerciali leggeri. Il record di sempre per il polo che negli ultimi anni ha segnato una crescita progressiva dei volumi, visto che nel 2013 ad esempio la produzione si attestava sulle 203mila unità. la fetta di produzione in capo a Psa ammonta a circa 140mila unità, il resto, circa 160mila, è stato prodotto per Fiat Chrysler.
Collegamento in diretta con il Tg8 delle ore 14:
In una nota, diffusa nel pomeriggio da FIOM ABRUZZO MOLISE, FIOM CHIETI ed RSA FIOM Sevel si legge:
“Hanno condizionato lo sviluppo del nostro Paese; Hanno costruito un contratto a loro immagine e somiglianza (CCSL); Hanno fatto e disfatto come volevano nel silenzio più assordante dei governi e delle istituzioni; Mentre si sta decidendo il futuro dell’auto in Italia, senza che il governo dica una parola, i Lavoratori SEVEL sono chiamati nel continuare a fare sacrifici senza conoscere il loro futuro.
L’ assenza di un piano d’ investimenti sul nuovo Ducato e l’incognita della futura fusione da l’impressione che si stia raschiando il barile fino a maturazione definitiva del furgone oggi prodotto.
La SEVEL continua ad ignorare le nostre richieste d’incontro volte a conoscere quale sarà il futuro dei Lavoratori SEVEL in termini occupazionali e produttivi e allo stesso tempo continua a chiedere gli straordinari anche sul sabato pomeriggio.
La risposta delle Lavoratrici e dei Lavoratori è arrivata forte e chiara con l’ adesione allo sciopero proclamato dalla Fiom in Sevel, oggi nel turno pomeridiano di Sabato 1 giugno 2019,
non si sono presentati al lavoro oltre il 65% dei lavoratori.
Questa risposta da parte dei lavoratori vedrà la FIOM sempre più impegnata nella ricerca delle soluzioni che possono migliorare le condizioni di lavoro nonché per quelle che possono garantire un
futuro allo stabilimento di Atessa e dell’ intero indotto.
È fondamentale avere immediatamente un piano produttivo per conoscere gli obiettivi immediati e futuri della Sevel. E’ fondamentale che si apra immediatamente un tavolo di confronto con l’azienda e il governo” .