Ennesimo vertice tecnico, oggi pomeriggio in Comune a Pescara, sulla vicenda Attiva: la novità emersa è una proposta di assorbimento, a fronte di un percorso formativo, degli interinali ancora in stato di agitazione. Legali assai scettici.
Intorno allo stesso tavolo, per l’ennesimo incontro tecnico, sono tornati a sedersi il sindaco Alessandrini, i vertici e i legali di Attiva Spa, i rappresentanti legali dei lavoratori, una delegazione degli interinali e il dottor Francesco Colaci, consulente a titolo gratuito della Giunta Regionale in materia di lavoro e previdenza. Il passo in avanti ( se tale lo si può definire ) compiuto oggi, rispetto all’immobilismo delle ultime settimane esasperato venerdì scorso dalla doccia gelata rovesciata su lavoratori e Comune dalla Corte dei conti, è la proposta di un percorso formativo ad hoc per gli oltre 65 ex Attiva. Una volta ‘qualificati’, per questi lavoratori si aprirebbe la strada, non immediata e non risolutiva, di un concorso col quale la in house del Comune ‘garantirebbe’ loro l’istituzione di una graduatoria dalla quale Attiva attingerebbe negli anni e a seconda delle esigenze ‘aziendali’. Una proposta che, tuttavia, non ha raccolto, come forse sperato da sindaco e vertici di Attiva, il ‘favore’ dei due legali degli interinali, gli avvocati Di Paolo e Alfani: per questi ultimi, infatti, quella emersa dal tavolo odierno è ‘una proposta che non prevedendo il totale e certo assorbimento degli interinali non può che sollevare forti perplessità e riserve’. Come dire, le parti restano distanti e, anzi, se era possibile aumentare il divario di opinioni l’incontro di oggi è servito più a questo che non a stemperare gli animi e far stringere mani di intesa. Per i legali dei lavoratori, anche alla luce del tavolo odierno, l’unica logica declinabile resta quella della conciliazione stragiudiziale, strada che peraltro scongiurerebbe al Comune di Pescara e soprattutto alle sue casse 65 e più vertenze. Sindaco e legali di Attiva ritengono, invece, validissima e percorribile l’opzione ‘percorso formativo, concorso, graduatoria’. E se la parola ultima spetta, ovviamente, agli oltre 60 padri di famiglia ancora in presidio sotto il Palazzo del Comune, la sensazione è che pochi, se non nessuno, di essi potrà permettersi di aspettare chissà quanti altri mesi prima di esser semplicemente inserito in una graduatoria che non ha il sapore di uno stipendio nè tantomeno di una certezza occupazionale.
…e il giorno dopo
Oggi, persino più di ieri sera, le posizioni tra il sindaco da un lato e gli avvocati degli ex interinali dall’altro assumono toni nettamente distinti: inconciliabili, così sono sembrate al nostro microfono chiamato a registrate l’una e l’altra voce di una vicenda umana ancor prima che occupazionale.