Nel 41esimo anniversario della morte di Emilio Alessandrini, la città di Pescara ricorda la figura del magistrato assassinato il 29 gennaio del 1979 per mano dei militanti di Prima Linea.
Alessandrini fu colpito perché impegnato nella lotta contro il terrorismo, essendosi già occupato delle indagini sulla strage di Piazza Fontana. La mattina del barbaro omicidio, Alessandrini aveva appena accompagnato a scuola il figlio Marco, già sindaco di Pescara, e stava raggiungendo in auto il tribunale di Milano; lungo il tragitto, che percorreva ogni giorno, fu attaccato dal commando terroristico. Nel 1983 iniziò il processo che portò alla condanna degli autori del delitto, inchiodati alle loro responsabilità dalle rivelazioni del pentito Roberto Sandalo.
La comunità pescarese ricorda oggi Emilio Alessandrini in un incontro, all’Auditorium Petruzzi di via delle Caserme con Massimiliano Serpi, Procuratore della Repubblica di Pescara, Alberto Liguoro, già Consigliere della Corte di Cassazione, e Angelo Mariano Bozza, Presidente del Tribunale di Pescara. I saluti introduttivi sono portati dal vice sindaco di Pescara, Gianni Santilli, e dal presidente del consiglio comunale Marcello Antonelli. E’ stato inoltre proiettato il video realizzato dagli alunni della Scuola Primaria “E. Alessandrini” di Ari e dagli studenti dell’Istituto Comprensivo I.C. di Miglianico.
Di seguito, in Piazza Unione è avvenuta la deposizione di una corona di alloro alla base del monumento dedicato alle vittime del terrorismo, con il rito della Benedizione officiato da Monsignor Francesco Santuccione.