Ha dell’assurdo la vicenda della Thales di Chieti scalo: vince bandi internazionali, eppure rischia la chiusura. Il vice presidente della Regione Lolli insiste sulle iniziative in campo per salvare lo stabilimento.
Vince bandi internazionali, eppure rischia la chiusura con la perdita di cento posti di lavoro. Ha dell’assurdo la vicenda della Thales di Chieti scalo: una eccellenza di livello internazionale che vince bandi nel campo della ricerca e dell’innovazione tecnologica, ma rischia di chiudere i battenti. La Thales di Chieti si è aggiudicata, ultimo in ordine di tempo, un bando a livello europeo per il progetto ‘Safe Coop‘ , realizzato in collaborazione con l’Università de L’Aquila nell’ambito di Horizon 2020, che partirà nel 2016 e durerà per tre anni. Un paradosso secondo il vice presidente della Giunta regionale Giovanni Lolli che ricorda l’ importante incontro a Roma, del 14 gennaio scorso, con i vertici dell’azienda. Oggi, intanto, ennesima manifestazione di protesta di ingegneri e tecnici specializzati: il picchetto all’ingresso dello stabilimento di Chieti scalo non verrà ritirato finchè dai vertici del colosso francese non arriveranno almeno segnali di dialogo e confronto. Segnali al momento che sembrano davvero inconcepibili a giudicare dalla chiusura dimostrata negli ultimi più recenti tavoli politico-sindacali finiti tutti con toni persino più esasperati e irremovibili dell’inizio del confronto.