A Cappelle sul Tavo sfrattate 6 famiglie che occupavano abusivamente una palazzina presa in locazione dal Comune di Montesilvano.
Sei famiglie sono state sfrattate da una palazzina in contrada Pignataro a Cappelle sul Tavo. L’immobile era stato preso in locazione dal Comune di Montesilvano per assegnare gli appartamenti in modo provvisorio a persone in condizioni di indigenza. Questa mattina si è proceduto allo sfratto .
L’assessore comunale alle politiche per la casa di Montesilvano Ottavio De Martinis spiega che si è trattato di un’operazione “complessa, frutto di un’alacre attività che ha caratterizzato gli ultimi mesi, con lunghi colloqui e la predisposizione degli atti necessari affinché tutto si svolgesse nel modo più fluido possibile. L’operazione di stamani, in collaborazione con il Comune di Cappelle sul Tavo, ha visto il coinvolgimento di un grande spiegamento di forze dell’Ordine e di soccorso, tra Polizia Locale, Carabinieri, Polizia, Vigili del Fuoco, nonché Protezione Civile e 118. Tutti gli occupanti degli alloggi si trovavano in una condizione di morosità. Due appartamenti erano stati occupati senza titolo. Una degli inquilini, inoltre, ha rinunciato per ben due volte all’assegnazione di una casa popolare. Si è reso necessario, dunque, eseguire questo sfratto, anche al fine di riconsegnare l’immobile al legittimo proprietario. Tale operazione pone in questo modo un ulteriore tassello nel percorso che la nostra Amministrazione sta conducendo con grande impegno per ripristinare la legalità nell’ambito delle politiche per la casa. A ciò si aggiunga anche l’iter di razionalizzazione delle spese su cui quest’Amministrazione è molto sensibile. L’immobile sito a Cappelle sul Tavo, infatti, ha rappresentato sino ad oggi un costo annuo per le casse comunali di circa 40.000 euro. Non è più tempo, per un Ente, di continuare a sostenere spese che non siano giustificate per il bene della collettività. Le settimane che hanno condotto al risultato di questa mattina sono state utilizzate anche per permettere alle famiglie di trovare nuove sistemazioni. I nostri Servizi Sociali, inoltre, hanno individuato una sistemazione provvisoria per una mamma con il figlio minore. Abbiamo, messo a disposizione un locale dove poter conservare per circa un mese gli arredi dei proprietari che non sono riusciti a provvedere in altro modo ad una collocazione alternativa delle proprie cose. Quello di oggi è stato un atto doloroso ma necessario per garantire il rispetto dei diritti e tutelare i principi di legalità che devono rappresentare il cardine di ogni società”.