A L’Aquila servizi Asl ancora in emergenza: file chilometriche, locali sovraffollati, genitori costretti a vaccinare i propri figli in ambienti insalubri.
A quasi sette anni dal terremoto sono ancora molti i servizi sanitari di base della Asl de L’Aquila che continuano ad essere esercitati in container e prefabbricati. Nel presidio di Collemaggio, nell’ex ospedale psichiatrico, la situazione più preoccupante è quella del centro vaccinazioni, che si presenta così: cartelli appesi con lo scotch, cattivi odori, un solo ambiente per l’accoglienza e l’attesa degli utenti, lo stesso, tra l’altro, in cui si trova il frigorifero dei medicinali, lasciato alla mercé di tutti. E non va meglio per il consultorio, la neuropsichiatria infantile, i servizi di psicologia del territorio, l’ufficio igiene degli alimenti e della nutrizione, tutti ancora ammassati in strutture che sarebbero dovute servire per l’immediata emergenza e, invece, sono ancora qui. Gelidi d’inverno e roventi in estate, questi container non riescono più, ormai, a garantire condizioni di accoglienza e lavoro accettabili né per gli utenti né per i medici e gli operatori sanitari.
Il manager della Asl, Giancarlo Silveri, ha assicurato che ‘almeno il centro vaccinazioni sarà trasferito, entro la fine dell’anno, in una vera struttura in muratura’.