La Direzione Investigativa Antimafia ha eseguito un decreto di sequestro di 2,5 milioni di euro nei confronti dell’imprenditore 48enne Walter D’Alessandro, coinvolto nell’operazione denominata Dama Bianca, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia del capoluogo abruzzese, per associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.
Secondo le indagini, l’imprenditore aquilano avrebbe finanziato l’organizzazione e garantito supporto logistico sia fornendo i mezzi per il trasporto della droga sia assumendo fittiziamente alcuni sodali albanesi in società a lui riconducibili. La DIA ha ricostruito la carriera criminale del D’Alessandro: sono emerse numerose richieste di rinvio a giudizio tra le quali anche una per rapina nel 2014 e per corruzione per l’aggiudicazione di appalti commissionati dal Comune di L’Aquila per la ricostruzione post-sisma 2009. A fronte poi di modestissime fonti di reddito lecito ed attraverso la fittizia intestazione a propri congiunti, il D’Alessandro ha inoltre accumulato un consistente patrimonio e per eludere controlli fiscali ed eventuali misure ablative, nel 2015 aveva costituito un trust, in cui aveva fatto confluire un consistente numero di immobili, tutti colpiti dal sequestro. Il sequestro, eseguito nel capoluogo abruzzese e nella provincia di Teramo, ha interessato l’intero capitale sociale e il complesso dei beni strumentali di due imprese attive nel settore dell’edilizia, 25 fabbricati e 6 terreni tra L’Aquila e Teramo, 3 autoveicoli tra i quali una Lamborghini Gallardo, una imbarcazione da diporto di oltre 20 metri, registrata presso la Capitaneria di Porto di Viareggio, nonché diversi rapporti finanziari, per un valore complessivo stimato in circa 2,5 milioni di euro.