Un esposto alla Procura di Lanciano del sindacato USB per chiedere che “si verifichi, con urgenza, la conformità-qualità dei dispositivi per la protezione delle vie respiratorie e gli effetti del loro utilizzo sulla salute dei lavoratori, prodotte da FCA e consegnate ai lavoratori della Sevel di Atessa”.
Indirizzata anche alla prefettura di Chieti e alla Asl 2, l’USB solleva la delicata questione e chiede che venga fatta chiarezza, nell’interesse dei lavoratori della Sevel di Atessa.
“La scrivente Organizzazione sindacale, con la presente richiede un intervento urgente per verificare la conformità-qualità dei dispositivi per la protezione delle vie respiratorie e gli effetti del loro utilizzo sulla salute dei lavoratori, prodotte da FCA. e consegnate ai lavoratori della Sevel di Atessa. Considerato che:
1. In data 11 dicembre abbiamo inviato una prima richiesta in cui chiedevamo di predisporre una verifica sui dispositivi di protezione prodotte da FCA e consegnate sia agli studenti delle scuole, ma anche agli operai della Sevel di Atessa, alla luce di alcuni episodi tra cui la trasmissione televisiva “Striscia la Notizia” che avendo fatto analizzare le suddette mascherine aveva riscontrato che non erano conformi alla legge,( Nei due lotti i test hanno rivelato una capacità di filtrazione rispettivamente del 67% e del 77%, decisamente inferiore quindi al 95% previsto per legge. Anche il coefficiente di respirabilità è risultato anomalo con un valore di 52,6 Pa/cm², dato che per legge deve essere inferiore a 40 Pa/cm².).
2. In data 21 gennaio 2021, abbiamo inviato una nota in cui a seguito di analisi da noi commissionate su mascherine (sia consegnate agli studenti delle scuole che agli operai della Sevel di Atessa,) presso l’azienda Archa, autorizzata dall’Ente Italiano di accreditamento Accredia, abbiamo potuto riscontrare che le mascherine a uso medico (c.d. mascherine chirurgiche) prodotte dall’azienda FCA (già FIAT) non siano rispondenti ai requisiti di norma in tema di efficienza di filtrazione batterica (BFE).Sottoposte a test di laboratorio, le mascherine hanno dato valori di filtrazione oscillanti tra l’83,53 e l’86,39%, quando la norma UNI EN 14683:2019 stabilisce un limite di accettabilità maggiore del 95% per le mascherine tipo I (due strati) e del 98% per il tipo II e IIR (tre e quattro strati). I test sono stati effettuati venerdì 15 gennaio 2021 esponendo ad aerosol batterico la faccia interna del campione con un flusso di aspirazione di 28,3 litri/minuto. Viste le considerazioni, viste le segnalazioni di preoccupazione che ci giungono da parte degli operai della Sevel di Atessa, vista la situazione dei contagi nella nostra Regione ed in particolare nel Comune di Atessa, ma anche dell’intera Provincia di Chieti, Riteniamo di primaria importanza che ai lavoratori siano forniti dispositivi di protezione idonei per una tutela personale e per evitare il dilagarsi del contagio che a quanto pare nelle varianti il virus si sta rivelando più contagioso e decisamente più pericoloso.
Pertanto fin quanto FCA non dimostra il rispetto delle leggi e norme sulla produzione di questi dispositivi, ma non sul materiale utilizzato, bensì sul prodotto finito, si chiede che siano ritirate“.