“Vaccini introvabili, medici di famiglia in rivolta, condizioni di alcuni presidi ospedalieri non degne di un paese civile, inefficacia del sistema di tracciamento, mobilità sanitaria passiva alle stelle. Sanità colabrodo in Abruzzo, i responsabili paghino per i danni alla salute dei cittadini abruzzesi”. Lo denunciano Cgil, Cisl, Uil Abruzzo.
“Mentre il presidente Marsilio continua a dire che tutto va bene e risponde con supponenza ai tanti giornalisti, associazioni, cittadini, che lamentano una condizione grave, tace sulle tante verità che stanno emergendo circa lo stato di degrado di alcuni nosocomi”.
In particolare, i sindacati citano il caso dell’ospedale di Avezzano, per cui “l’Abruzzo ha tristemente raggiunto le cronache nazionali per lo stato indecente in cui era costretto ad operare il personale sanitario ed il conseguente stato di incuria dei pazienti ricoverati”. Per le tre sigle, inoltre, “è assordante il silenzio” del governatore Marco Marsilio e dell’assessore alla Salute, Nicoletta Verì, sul “ritardo nelle vaccinazioni antinfluenzali”.
“Il quadro – affermano i tre sindacati – è oramai evidente: la Regione è responsabile della carenza dei vaccini per i cittadini abruzzesi. Ad oggi mancano oltre 150mila dosi. Si proceda a sanare al più presto questa ingiustificata inadempienza, che impedisce di fatto ai cittadini abruzzesi il loro sacrosanto diritto a vaccinarsi come il resto del Paese senza lasciar fuori nessuno, e si individuino le responsabilità”.