Non è la città deserta che si vedeva durante il primo lockdown, ma sicuramente ci sono meno traffico e meno caos. Appare così il centro di Pescara nel primo giorno in cui l’Abruzzo è in zona rossa per effetto di un’ordinanza regionale del governatore Marco Marsilio.
Le maggiori restrizioni sono scattate dalla mezzanotte. Il presidente di Regione, con il provvedimento firmato lunedì sera, ha disposto su tutto il territorio le misure previste dall’articolo 3 del Dpcm del 3 novembre. L’ordinanza si è resa necessaria alla luce degli ultimi, altissimi, dati. Aumentano, in particolare, i ricoveri, con il 43,7% dei posti letto di terapia intensiva che è già occupato. Fortissima, dicono gli addetti ai lavori, la pressione sugli ospedali. Dopo aspre polemiche – il Gruppo tecnico scientifico regionale (Gtsr) aveva chiesto la chiusura totale delle scuole – si è deciso di seguire l’impostazione del Dpcm. Restano in presenza le attività didattiche delle primarie e delle prime medie. Intensificati, in tutta la regione, i controlli da parte delle forze dell’ordine.
Pescara, nel primo giorno di lockdown, si muove a ritmi più lenti. Al mercato della ‘strada parco’ del mercoledì sono attivi solo gli operatori che vendono generi alimentari e i clienti fanno acquisti in modo ordinato e composto. Poca gente in centro, nonostante i numerosi negozi che possono rimanere aperti.
Su corso Umberto, principale strada dello shopping cittadino, sono in azione gli operai per l’installazione delle luminarie di Natale. Pochi clienti anche nei bar che lavorano con l’asporto. Più affollato il lungomare, scelto da molte persone per praticare attività motoria e sportiva, consentite dal Dpcm. In ogni caso i negozi aperti sono pressoché vuoti. Non mancano le lamentele degli esercenti che non avranno diritto ai ristori.