“La sessione di bilancio più breve della storia della regione Abruzzo”. Così il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Silvio Paolucci. Subito la replica di Mauro Febbo: ” Da Paolucci le solite chiacchiere strumentali”.
E’ un botta e risposta senza troppi giri di parole quello tra Paolucci e Febbo: capogruppo del Pd il primo e di Forza Italia il secondo, in Consiglio regionale.
L’organismo, chiamato ad esaminare i due documenti contabili, ha ripreso l’attività alle 11 per concludere la sessione dedicata alle 12 di domani con tempi contingentati: domani alle 15, infatti, è prevista la seduta del Consiglio regionale che dovrà approvare entro la fine dell’anno Bilancio e legge di stabilità. La commissione Bilancio ha ricominciato stamani dopo il rinvio della sessione di bilancio fissata dal 16 al 23 dicembre per il mancato arrivo del parere dei revisori dei conti a causa di problemi di salute di due dei tre componenti del collegio.
“Il parere è arrivato stamani e, quindi, il ritardo è molto grave – attacca Paolucci, ex assessore al Bilancio e alla Sanità nella passata legislatura -, tra l’altro i revisori ci danno ragione perché richiamano all’ordine il consiglio regionale in quanto si coprono con entrate incerte spese obbligatorie legate alle funzioni obbligatorie della regione. Un aspetto questo che porterà alla impugnativa da parte del Governo”. Entrando nel merito Paolucci ribadisce che nella bozza di Bilancio “il centrodestra ha effettuato 50 milioni di euro con tagli lineari dell’8 per cento su ogni capitolo di spesa senza fare una scelta politica”. “Non sono finanziati settori strategici, come imprese, attività produttive, sociale e trasporti, poi il bilancio è anche illegittimo presentando vizi evidenti e il parere dei revisori lo conferma quando si dichiara che non pare si rispetti la normativa vigente per quanto riguarda gli equilibri degli stanziamenti”. “Se non lo correggiamo si andrà incontro ad un’altra impugnativa, dopo la lunga serie finora: le opposizioni in queste ore lavoreranno per correggere vizi ed inserire stanziamenti per famiglie, sociale, imprese e trasporti – conclude Paolucci.
Non si è fatta attendere la replica, dai toni altrettanto espliciti, di Mauro Febbo.
“Anziché chiedere al Governo giallorosso di impugnare le Leggi regionali, Paolucci ci aiutasse a farci rimborsare almeno i 68 milioni di euro che la Regione ha anticipato per le spese determinate dall’emergenza Covid. Infatti, rispetto ai 108 milioni ce ne abbiamo riavuti solo 40. Inoltre, dovrebbe aiutarci ad avere maggiori trasferimenti correnti da parte dello Stato su Irpef, Iva ecc. ma soprattutto su quello perequativo che è stato tagliato da Conte, Zingaretti e Di Maio di ben 32 milioni, passando da 2,864 miliardi a 2,832. Con queste risorse sicuramente avremmo la possibilità di dare concretezza alle sue richieste sul Bilancio e alle nostre che vorremo inserire. Noi, nonostante questi dati e i tagli che non dipendono dalla nostra volontà, non abbiamo aumentato alcuna tassa e/o imposta né l’indebitamento. Questi sono i fatti mentre le sue solo chiacchiere”. Così il Capogruppo di Forza Italia Mauro Febbo.