Sono scesi in piazza tra i primi, a Pescara, per far sentire la propria voce di disperazione: le agenzie di viaggio sono al collasso e molte temono di non farcela a sopravvivere a questo secondo lockdown di settore. Si sentono abbandonati dal Governo e dimenticati dalla Regione. Acerbo sposa la loro causa.
I danni del primo lungo lockdown, marzo-maggio, li hanno affidati alle mani dell’allora assessore regionale al turismo Febbo. Fu promesso loro un aiuto: appena 3 mila euro ad agenzia. Il 27 ottobre scorso, stanchi di attendere aiuti mai arrivati, decidono di scendere in piazza, tra la gente: scelgono piazza Unione a Pescara dove manifestano celebrando il loro funerale economico con tanto di bara. Ancora una volta vengono rassicurati in merito ad aiuti regionali in arrivo: per tutti loro quei pochi soldi, a quella data del calendario di un anno perso, avrebbero rappresentato una elemosina, ma almeno avrebbero sortito l’effetto di farli sentire compresi, ascoltati. In una parola: visti. Nel frattempo c’è l’avvicendamento tra Febbo e D’Amario all’assessorato regionale al turismo: il dialogo delle centinaia di agenzie di viaggio abruzzesi disperate ricomincia “da un punto morto”, dicono titolari e dipendenti. Si domandano cosa debbano ancora attendere per essere aiutati. Nel frattempo le bollette corrono, gli affitti dei locali pure e molte agenzie stanno sfiorando il 90% delle perdite rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. A poco, o nulla, è servito quel minimo di movimento che c’è stato in estate. Anche la stagione sciistica è destinata a non partire nel suo periodo d’oro ossia quello delle festività natalizie con ciò che questo comporta per tutto il comparto del turismo. Un disastro economico ed occupazionale senza eguali sul quale interviene oggi anche il segretario nazionale di Rifondazione Comunista Maurizio Acerbo.
“L’impatto della pandemia colpisce tanti settori della vita economica. Tra le categorie che stanno subendo pesantissime conseguenze c’è quella delle agenzie di viaggi. Da febbraio il settore è praticamente fermo e molte aziende sono ad un passo dal fallimento. Per il settore il lockdown è stato ininterrotto per tutto l’anno”. Lo dichiarano, in una nota, il segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea, Maurizio Acerbo, e il segretario regionale Abruzzo, Marco Fars. “Constatiamo che il grido di allarme di questo comparto dell’economia non è stato finora ascoltato dalla Regione Abruzzo e neanche da governo e parlamento. Invitiamo Consiglio e Giunta regionali e parlamentari ad attivarsi per un intervento serio a sostegno del settore”.