Dopo l’esito negativo sui campioni d’acqua e relative condotte cittadine, Asl al lavoro nella zona industriale: in un’azienda trovate due torri di raffreddamento spente con bacini d’acqua contenenti significative tracce di legionella.
Dopo le anticipazioni della scorsa settimana al Tg8 da parte dell’ARTA Abruzzo, comunicato ufficialmente al sindaco l’esito delle analisi effettuate dall’Istituto Superiore di Sanità di Roma e dall’Arta Abruzzo relative ai casi di legionellosi verificatesi sul territorio comunale di Ortona dalla fine di settembre alla metà di ottobre.
I 9 casi di cittadini contagiati dal batterio della Legionella hanno immediatamente allertato il sindaco che in stretta collaborazione con il Dipartimento di Prevenzione della Asl, nella persona del dott. Claudio Turchi, ha condotto un monitoraggio e supportato i tecnici nella ricerca epidemiologica.
Sulla base dei rilievi nelle abitazioni dei cittadini a cui è stata diagnosticata la legionellosi e sulle analisi condotte sui campioni di acqua prelevati dall’Arta non è stata riscontrata alcuna contaminazione batterica da Legionella Pneumophila con esito, dunque, da considerarsi negativo.
Il Dipartimento di Malattie Infettive, Laboratorio Nazionale di riferimento per le Legionelle dell’ISS di Roma, nella giornata del 19 ottobre ha effettuato un sopralluogo con un ulteriore approfondimento della ricerca epidemiologica. In particolare dalla relazione inviata si evince che “ sulla base delle indagini effettuate, che evidenziavano una scarsa mobilità dei casi e l’assenza della frequentazione di un luogo comune, le indagini si sono focalizzate sulla ricerca di torri di raffreddamento e/o condensatori evaporativi che, come è noto dalla letteratura scientifica internazionale e anche da almeno due epidemie verificatesi in Italia, sono da considerarsi i sistemi che più frequentemente sono in grado di causare cluster o epidemie di legionellosi”.
Le indagini, condotte congiuntamente con la Asl e con il supporto dei vigili urbani hanno portato al controllo di tre importanti aziende presenti sul territorio, ovvero la distilleria D’Auria, il Pastificio De Cecco e l’azienda Ontex che sono dotate di sistemi di raffreddamento.
L’ISS nel suo documento rileva che “nella distilleria D’Auria sono state riscontrate tre torri in serie da cui sono stati prelevati 4 campioni di acqua e 6 tamponi biofilm. Le analisi hanno dato esito negativo per Legionella.
Nella seconda azienda, il pastificio De Cecco, sono state riscontrate delle torri di raffreddamento che, a detta dei tecnici dell’azienda, entrano in funzione quando la temperatura ambientale scende sotto i 15° C e che al momento del sopralluogo erano inattive da molti mesi. Non sono state effettuati prelievi non essendo presente acqua nei bacini di raccolta.
Nell’azienda Ontex è stata riscontrata la presenza di una torre di raffreddamento spenta, ma con presenza di acqua nel bacino di raccolta. Sono stai prelevati 2 campioni d’acqua e 3 tamponi di biofilm dai bacini di raccolta. Le analisi hanno dato esito positivo per entrambi i campioni con concentrazioni di Legionella Pneumophila sierogruppo 1 sottogruppo Olda in un campione di 1100 UFC/L di 1500 UFC/L nell’altro. Anche nei tamponi di biofilm è stata rilevata Legionella Pneumophila sierogruppo 1 sottogruppo Olda in coltura pura. L’azienda, dalla documentazione inviata alla ASL, ha mostrato che l’ultimo controllo microbiologico, effettuato lo scorso 27.07.2020 non aveva evidenziato la presenza di Legionella”.
Nella relazione dell’Istituto Superiore di Sanità si specifica che “sulla base dei risultati delle analisi effettuate non è possibile al momento dichiarare con certezza quale sia l’origine dell’infezione dei casi. Questa evidenza potrebbe derivare soltanto dal confronto genomico dei ceppi di Legionella isolati dai campioni ambientali con i ceppi di Legionella isolati dai campioni clinici dei pazienti che purtroppo al momento non sono disponibili”.