Prima insultato poi letteralmente pestato un assistente capo di polizia penitenziaria aggredito, in carcere a Sulmona, da un ergastolano pugliese. Non è il primo episodio del genere che vede protagonista il detenuto. La Uil ne chiede l’immediato trasferimento.
Stava spiegando alcune regole della vita in carcere ad un gruppo di neo detenuti quando è stato prima pesantemente insultato e poi malmenato da quello che i presenti hanno definito un energumeno senza scrupoli. Vittima della violenza un agente, 51 enne, in servizio presso il carcere di Sulmona: a scagliarsi con furibonda aggressività verso di lui un ergastolano pugliese non nuovo a questo genere di episodi tanto da esser sottoposto ad uno speciale regime di controllo a vista. Nei mesi scorsi il detenuto ha più volte insultato e minacciato altri agenti di polizia penitenziaria nonchè detenuti vicini di cella. Alla luce della reiterata incandescenza del soggetto la Uil chiede che venga trasferito e soprattutto ulteriormente ristretto a regimi di strettissima sorveglianza. Un episodio questo che riaccende i riflettori, per la verità mai spenti, sul delicato tema della vita carceraria con particolare attenzione al non semplice lavoro che quotidianamente svolgono agenti in servizio spesso in carceri dove troppi detenuti vengono gestiti da poco personale.