Il ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia, a confronto con Regioni, Province e Comuni per discutere delle nuove misure restrittive in vista di Natale e Capodanno. Al vertice, in cui si parlerà anche del piano vaccini, parteciperà il ministro della Salute Speranza.
Sono attese per oggi le nuove misure anti Covid per il periodo delle festività natalizie. Il Veneto assediato dai contagi vara subito una stretta: da sabato prossimo, 19 dicembre, e fino al 6 gennaio vietato uscire dal Comune di residenza dopo le ore 14. Una decisione che anticipa le restrizioni in arrivo su tutto il territorio nazionale, che hanno diviso i ministri e le forze di maggioranza.
“Sono due le ipotesi in campo. Una zona rossa che prosegua dalla vigilia di Natale all’Epifania, oppure alternata con qualche allentamento. Io privilegerei questa seconda ipotesi” anche se “non non è una scelta facile”, ha detto questa mattina il presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini anche presidente della conferenza delle Regioni.
I dubbi dovrebbero essere sciolti oggi, in un vertice slittato ancora una volta ieri a causa della verifica di governo. Poi il testo sarà presentato alle regioni e ai comuni, quindi discusso in un consiglio dei ministri in agenda per le 18, infine presentato agli italiani con una conferenza stampa serale.
Intanto ieri il Presidente Marsilio analizzando i dati abruzzesi ha parlato di come “tutti i principali indicatori l’Abruzzo registrino il rientro dalle zone di allarme”. Nel dettaglio Marsilio ha spiegato: “Con i dati diffusi oggi si registra un ulteriore calo dei posti letto occupati negli ospedali. Il tasso di occupazione nella terapia intensiva è del 25,9%, quello dell’area medica del 39,1% mentre l’Rt è stabilmente intorno allo 0,8“.
Marsilio si è soffermato in particolare sul tasso di occupazione dei posti letto, perché con l’aggiornamento di ieri l’Abruzzo è tornato al di sotto delle soglie di allarme, pari al 30% per le terapie intensive e al 40% per l’area non critica. Il presidente della Regione Abruzzo aveva detto che avendo “anticipato la cura, abbiamo anticipato anche il ritorno alla normalità e siamo già praticamente in zona gialla, siamo in pieno scenario uno”, auspicando che il Governo non voglia “insistere con una classificazione interamente basata sull’interpretazione di una norma”.