10 gli incendiari denunciati in Abruzzo dai Carabinieri Forestali nell’ambito della campagna contro gli incendi boschivi: esattamente il doppio rispetto all’anno precedente.
Dai dati raccolti si evidenzia che la maggior parte degli incendi è di natura colposa ed è riconducibile a pratiche agricole ed agronomiche che comprendono la bruciatura di potature e di residui vegetali derivanti da attività agricole, la ripulitura di terreni incolti e la combustione di rifiuti di vario genere, fino ai casi di accensione di fuochi per la cottura di salsa di pomodoro ad uso familiare e alla combustione per affumicare le api durante le ispezioni in apiario.
I danni prodotti dagli incendi sono incalcolabili e vanno dal deterioramento del suolo, dissesto idrogeologico, scomparsa di biodiversità, distruzione della fauna e degrado ecologico, alla perdita di produzioni legnose e non, all’inquinamento da fumi, fino a portare a numerosi danni sull’economia locale dovuti alla perdita del turismo.
Tutti i responsabili dovranno rispondere di reato di incendio o di incendio boschivo ai sensi degli artt. 423 e 423 bis Codice penale con pesanti pene che vanno da uno a cinque anni, nel caso di reato colposo, mentre nel caso di reato di incendio doloso sono comprese tra i tre ed i sette anni .