Era stato appena ristrutturato dopo il terremoto del 2009, ma il ritorno a casa dei legittimi proprietari è stato preceduto dalla visita dei ladri. Oggetto del furto l’antico Palazzo Vastarini Cresi, a L’Aquila.
Non è il primo e probabilmente non sarà l’ultimo furto commesso nel cuore del centro storico aquilano devastato dal sisma del 2009 e ancora oggetto di importanti interventi di ristrutturazione. Questa volta è toccato a Palazzo Vastarini Cresi, oggetto di un’incursione ladresca durante la quale sono stati asportati caldaie, lampadari e mobili. Sembra che i malviventi abbiano forzato le porte d’ingresso delle abitazioni. Gli appartamenti erano stati appena riconsegnati ai proprietari, i traslochi per i vari rientri a casa, lasciata dai giorni del sisma 2009, dopo erano ancora in corso. Ad indagare è la squadra mobile dell’Aquila, i rilievi sul posto sono stati condotti dalla polizia scientifica. Un episodio che rinnova e fa esplodere la rabbia dei residenti del centro storico:
“Il centro storico – dice Andreina Pellegrini – è ormai terra di nessuno, luogo dove lo Stato è completamente assente, nonostante il ripetersi degli episodi nessuna misura che possa garantire sicurezza ai cittadini ed alle imprese è stata adottata. Non c’è sorveglianza, non c’è pattugliamento, anche se le forze dell’ordine sono intervenute immediatamente, come il nuovo capo della Mobile, Niglio”.
La donna aggiunge di avere fatto fatto richiesta alla Prefettura per un incontro.
“La risposta di chi dovrebbe rappresentare lo Stato è stata – continua la Pellegrini – ‘mandi una e-mail’. Ciò è intollerabile visti i continui reati contro la proprietà. Ho contattato il Viminale perché intervenga sull’Ufficio periferico. Di fronte all’emergenza criminalità che si vive quotidianamente il prefetto deve tutelare i cittadini e la loro sicurezza. Per la sorveglianza pago 200 euro ogni notte”.