Fermato dai carabinieri un 18enne per l’omicidio dell’artista abruzzese Umberto Ranieri, morto a marzo scorso dopo essere stato aggredito con un pugno a largo Preneste, a Roma, ed essere caduto violentemente a terra. A fermare il giovane, un 18enne di origini tunisine, i carabinieri della compagnia Casilina.
L’artista Umberto Ranieri, morto a marzo dopo essere stato aggredito con un pugno al volto a largo Preneste, sarebbe stato colpito al culmine di una discussione nata perché aveva chiesto a un gruppo di giovani di non sporcare mentre mangiavano. E’ quanto emerso dalle indagini dei carabinieri che hanno fermato per l’omicidio un 18enne. Per gli investigatori il giovane è l’autore materiale del pugno in pieno volto all’artista.
Il 18enne di origini tunisine, con cittadinanza italiana acquisita di recente, è ritenuto responsabile dell’omicidio di Umberto Ranieri, in arte Nniet Brovdi.
L’attività investigativa, coordinata dalla Procura di Roma, si è basata principalmente sull’analisi dei filmati di 30 telecamere di circuiti di videosorveglianza installati nei pressi del luogo in cui si è verificata l’aggressione e sui mezzi pubblici in transito in quegli orari, sullo studio di oltre 70.000 registrazioni tra telefonate e messaggi, registrati da diversi ponti ripetitori installati in diversi punti della Capitale e su una approfondita analisi dei social.
Il complesso metodo investigativo adottato ha consentito di concentrare l’attenzione dei carabinieri della compagnia Casilina nei confronti di un gruppo di persone, costituito dal fermato, dalla fidanzata di origini kossovare e da un’amica di quest’ultima di origini romene.
La vittima sarebbe stata colpita al culmine di una discussione nata perché aveva chiesto a un gruppo di giovani di non sporcare mentre mangiavano. È quanto emerso dalle indagini dei carabinieri che hanno fermato per l’omicidio il giovane. Per gli investigatori si tratta dell’autore materiale del pugno in pieno volto all’artista.