E’ di Roberto Sciarra, il 42enne istruttore di fitness pescarese scomparso il 20 aprile scorso da Pineto, il corpo ritrovato in mare la sera del 23 maggio tra Montesilvano e Città Sant’Angelo.
L’autopsia, su quel corpo ritrovato in mare, aveva fatto emergere chiaramente che l’uomo fosse annegato con addosso dei pesi da palestra di circa 20 chili. La sera in cui si persero le tracce di Sciarra le telecamere di sorveglianza di una abitazione privata a Pineto lo ripresero mentre camminava, con un borsone in mano, in direzione del mare. Il sostituto procuratore di Pescara Mariangela Di Stefano ha già dato il nulla osta per la restituzione della salma ai familiari, nelle prossime ore provvederà a inviare gli atti alla Procura di Teramo.
Sciarra, molto noto a Pescara per le sue attività legate al fitness ma anche perchè figlio dell’ex docente universitario Ezio Sciarra, era a Pineto, nella villetta di famiglia, per passare le festività pasquali insieme ai genitori. Le ultime immagini, estrapolate da una telecamera di videosorveglianza a ridosso di un sottopasso a Pineto, raccontavano di Roberto con due borsoni in spalla molto simili a quelli che usava per portare l’attrezzatura da sub. Il 42enne istruttore di fitness era con la madre Luciana e il padre Ezio, noto docente universitario di sociologia oggi in pensione, nella casa al mare. Nelle prime ore subito dopo la scomparsa si era sparsa la voce che dalla sua abitazione fossero spariti alcuni pesi di zavorra, di quelli solitamente usati per le immersioni subacquee.
Dopo settimane di angoscia si spegne oggi la speranza di ritrovare Roberto in vita. Per i genitori e i tanti amici del 42 enne dalle giornate dell’angoscia ora si passa alle terribili ore del dolore. In molti lo descrivevano preoccupato, intristito forse anche per il mancato rinnovo della cattedra in una scuola di Rosciano, sempre più solitario.