Teramo, sequestro milionario per frode fiscale

Nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla Procura di Teramo è stato disposto un sequestro milionario per presunta frode fiscale. Chiesto il rinvio a giudizio di due imprenditori del posto.

 

La Guardia di Finanza ha effettuato il sequestro preventivo di conti correnti e immobili per un valore complessivo di quasi un milione di euro. Tra i beni sequestrati c’è anche una villa di pregio circondata da 7000 metri quadri di terreno. L’inchiesta è coordinata dalla Procura di Teramo, titolare del fascicolo il pm Silvia Scamurra. L’ipotesi è che si tratti di un vasto e articolato sistema di frode fiscale, basato sulle attività di prestanome e realizzato mediante l’uso di fatture per operazioni inesistenti (per circa 3 milioni di euro). Un sistema che, negli anni, avrebbe consentito di evadere imposte dirette e Iva per centinaia di migliaia di euro. Nell’inchiesta figurano due società teramane operanti nel settore del commercio di tovaglie e prodotti per la pulizia, oltre ad alcune imprese da fuori regione. Le indagini svolte dalle Fiamme Gialle hanno consentito di risalire al patrimonio dell’ideatore della frode, l’uomo sarebbe l’amministratore delle due società teramane. Il patrimonio sequestrato era formalmente intestato a società “schermo”, ma di fatto si trovava nella disponibilità dell’amministratore attraverso la stipula di contratti di locazione fittizi. Due le richieste di rinvio a giudizio per dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni oggettivamente inesistenti ed emissione di fatture per operazioni inesistenti.