La trama e l’origine dell’ultimo film firmato da Carlo Verdone sono state al centro di un’affollatissima conferenza stampa, tenutasi ieri pomeriggio in una delle sale del Multiplex Arca di Spoltore.
Esaurite – più o meno – le domande dei giornalisti, il regista e Rocco Papaleo hanno incontrato il pubblico che si accingeva ad assistere alla proiezione di “Si vive una volta sola”. Il titolo del film è mutuato dalla frase che ha accompagnato il debutto teatrale di Verdone, pronunciata dalla madre per infondere coraggio allo spaventatissimo figlio. “Si vive una volta sola” disse la signora per spingere Carlo a salire sul palcoscenico; oggi quella stessa frase – che tra l’altro funzionò perfettamente – è diventata il biglietto da visita dell’ultimo film di Verdone.
Un lavoro corale, dopo alcuni duetti, che offre spazio a quattro protagonisti: il professor Umberto Gastaldi (Carlo Verdone), la grintosa strumentista di sala Lucia Santilli (Anna Foglietta), l’anestesista Amedeo Lasalandra (Rocco Papaleo), il suo assistente Corrado Pezzella (Max Tortora), grande amante delle donne. Il quartetto di medici, tanto abile in sala operatoria quanto maldestro nella vita privata, ha in comune una solida amicizia e il pallino per gli scherzi, soprattutto a danno di uno dei quattro, il povero Amedeo.
“Certo, sono fragili e anche cinici, – ha detto ieri Verdone – ma il viaggio che compiono insieme alla volta della Puglia li rafforza e li cambia per sempre. Solo in quel momento la frase che dà origine al titolo acquista il vero significato, che non è – o non è solo – un’esortazione al carpe diem. Ma di più non posso dire…”.
L’uscita del film nelle sale arriva 40 anni dopo l’esordio di Verdone (Un sacco bello, 1980). È il 27esimo film di Carlo Verdone da regista, la sceneggiatura di “Si vive una volta sola” è stata scritta insieme all’amico Giovanni Veronesi, con cui ha già collaborato per C’era un cinese in coma. Verdone aveva già vestito i panni del dottore in un episodio di Viaggi di nozze (1995) e nei film di Veronesi, Manuale d’amore (2005) e Italians (2009), ma erano tutti episodi, questa è la prima volta che l’attore interpreta un medico per l’intero film. Tutto girato in Puglia.
La protagonista femminile, Anna Foglietta, è un’attrice che non aveva mai lavorato con Carlo Verdone e che è nata nel 1979, anno in cui il regista stava girando il suo primo film. La Foglietta è stata scelta per la sua versatilità, la capacità di padroneggiare tanto il registro comico quanto quello drammatico.
Nell’intervista rilasciata a Rete8 Rocco Papaleo si è anche soffermato sulle ragioni che hanno consentito alla Puglia di diventare un set cinematografico accogliente e molto richiesto:
“Una su tutte: la Film Commission, che non solo esiste – diversamente dall’Abruzzo – ma è molto attiva. Per attirare le produzioni cinematografiche bisogna essere competitivi e offrire servizi adeguati, per questo una Film Commission è preziosa”.
Nel Tg8 di oggi un brano dell’intervista a Carlo Verdone e Rocco Papaleo. La versione integrale invece sarà proposta in una delle prossime puntate del programma di Rete8 Il lato positivo, in onda il martedì in prima serata e firmato dalla giornalista Marina Moretti e dal regista Antonio D’Ottavio.