Per la prima volta in due secoli si ferma per l’emergenza Coronavirus la tradizionale festa di Paganica, celebrata nel territorio di L’Aquila il lunedì e il martedì di Pasqua.
È da sempre la Festa degli aquilani, un appuntamento che richiama migliaia di persone, sia per gli eventi religiosi che per le esibizioni degli artisti in piazza. Quest’anno però l’evento è stato fermato dal Coronavirus, al pari di tanti altri.
La Festa si svolge a Paganica, la frazione più popolosa del comune dell’Aquila, che prima del sisma del 2009 sfiorava gli 8.000 abitanti. Il lunedì di Pasqua si celebra la festa di San Giustino, patrono del paese, un tempo celebrata in luglio; il giorno successivo è dedicato alla più solenne Madonna d’Appari, antica sette secoli. Altrettanto antico è il Santuario situato a circa un chilometro dal paese, scavato nella roccia nel XIII secolo, ampliato nei successivi e completamente affrescato, edificato dopo che la Madonna apparve a una pastorella di Paganica. La solenne processione, partita dal paese, raggiunge il Santuario coinvolgendo tantissime persone, anche fino a quindicimila.
“La sospensione di quest’anno è una ferita profonda – spiega Goffredo Palmerini, scrittore paganichese e già amministratore e vicesindaco dell’Aquila per un trentennio – mai accaduta prima, che si aggiunge alla sofferenza per le vittime della pandemia nel nostro Paese e nel mondo. Necessaria questa sospensione delle festività per proteggerci dal virus, ma non sarà mai sospesa la forte devozione che i paganichesi riservano al patrono San Giustino e alla Madonna d’Appari”.