“Se qualcuno pensasse che del complesso sistema del Gran Sasso si possano salvare acquedotti, percorrenza autostradale e laboratori di fisica nucleare nel rispetto stringente e tassativo della normativa ambientale vigente, sarebbe in malafede o quantomeno ignorante”. Così il Presidente Marsilio, a margine della riunione con i sindaci del Cratere sismico 2017 che si è tenuta oggi a Teramo.
Marsilio, parlando dell’identikit del Commissario straordinario che Giunta e Consiglio regionale hanno chiesto al Governo di individuare per porre fine alla vicenda Gran Sasso, ha detto di augurarsi che ‘questa figura, a capo della speciale Struttura di Missione, abbia ampi poteri per affrontare con serenità la delicata questione’.
“Abbiamo chiesto al ministro dell’Ambiente, di cui tutto si può dire tranne che non abbia un robusto curriculum di esperienze sulle materie ambientali, di dotare il commissario straordinario di poteri atti a superare le norme e di tutte le risorse necessarie per mettere in sicurezza le tre strutture esistenti, garantendo a queste realtà continuità di esercizio, nonché sicurezza, sostenibilità e salute per i cittadini”. “In caso contrario – ha spiegato Marsilio – bisognerà scegliere se continuare a prendere acqua per uso potabile, o continuare ad utilizzare la struttura autostradale, o chiudere i laboratori, regalando questa eccellenza mondiale a qualche altro paese estero”.
Il presidente della Regione ha poi fatto presente che, sulla scorta dello schema adottato per il reclutamento di alte professionalità da utilizzare per la ricostruzione del ponte di Genova, ha chiesto al governo l’autorizzazione a procedere con le stesse norme anche per quanto riguarda il trattamento del personale che dovrà occuparsi della messa in sicurezza del sistema Gran Sasso: “Se questa possibilità è stata prevista per il ponte Morandi, che mi sembra un’opera molto meno complessa rispetto alla messa in sicurezza del Gran Sasso, non vedo perché non dovrebbero essere usate anche in questo frangente”.