Due fossi di scolo chiusi sotto il pontile di fronte via Finlandia e di fronte via Dante, lungo la riviera di Montesilvano: a segnalarlo è Rifondazione comunista, che mette in guardia sulla pericolosità dell’operazione in caso di forti piogge.
I fossi di scolo sulle due spiagge libere sono stati ricoperti da cumuli di sabbia in modo da impedirne lo sbocco al mare. Secondo Corrado Di Sante, segretario provinciale PRC-SE Pescara, sarebbe l’ennesimo tentativo dell’amministrazione di centrodestra di non affrontare
le problematiche e nascondere la polvere sotto il tappeto.
“Ad ogni pioggia i canali portano acqua putrescente e cattivi odori direttamente in spiaggia e l’amministrazione ha sempre evitato di provvedere ad emanare il temporaneo divieto di balneazione. – si legge nella nota di Corrado Di Sante – Il tappo però rischia di generare un grave pericolo in caso di forti piogge. Cosa accadrebbe ai fossi colmi di acqua che attraversano i centri abitati se non potessero più sfogare al mare, visto che lo sbocco è stato chiuso dalla sabbia? Così si rischia di aumentare il rischio allagamenti e di pericolo per la cittadinanza.
Quale ufficio comunale ha autorizzato tale intervento? In base a quali pareri tecnici, ambientali e di protezione civile si è proceduti con la chiusura? È sempre più forte la sensazione che, sui beni demaniali come la spiaggia, a Montesilvano sia vigente il “fai da te”, ognuno ne dispone come meglio crede in barba a norme e regolamenti. Ignorare i cambiamenti climatici con il pericolo sempre più ricorrente di bombe d’acqua è criminale. Attendiamo risposte, il ripristino degli sbocchi al mare e sicuramente una migliore gestione dei fossi di scolo che contraddistinguono la geografia della nostra città. Una ruspa non potrà mai cambiare l’orografia di un territorio, prima poi acqua e natura riprenderanno i loro spazi ma senza chiedere permesso. I rischi vanno mitigati non alimentati”.