Perdonanza L’Aquila, scatta il divieto di “botellon”

L’Aquila, scatta il divieto di “bottellòn”: vietato consumare bevande in alcune aree del centro storico fino alla fine della 726° Perdonanza. Il sindaco Biondi: “Evitare assembramenti e preservare il decoro”.

Fino al 30 agosto e successivamente, durante la manifestazione Il Jazz italiano per le terre del sisma del 5 e 6 settembre, a L’Aquila sarà proibito consumare bevande in alcune vie e piazze del centro storico. Lo prevede un’ordinanza firmata dal sindaco Pierluigi Biondi.

Il provvedimento proibisce a chiunque, nei giorni previsti, di ‘aggirarsi o sostare nelle aree pubbliche o di uso pubblico interne ai centri abitati consumando bevande alcoliche o analcoliche (il cosiddetto “botellòn”)’. Tra le aree interessate dal divieto figurano piazza Duomo, Collemaggio, viale Crispi, corso Vittorio Emanuele, piazza Battaglione degli Alpini, San Bernardino e tutti i luoghi indicate nelle mappe allegate all’ordinanza, pubblicata in Amministrazione Trasparente del sito internet del Comune.

L’ordinanza è stata adottata ‘allo scopo di evitare assembramenti, soprattutto nelle ore serali, di cittadini e visitatori che acquistano bevande presso i supermercati, ipermercati e alimentari per poi stazionare altrove’.

Il provvedimento estende anche alla due giorni del jazz l’obbligo di indossare le mascherine nei luoghi della manifestazione, nei giorni 5 e 6 settembre, dalle 15 alle 6 del giorno successivo. Obbligo già formalizzato alcuni giorni fa per le aree interessate dalle manifestazioni della Perdonanza celestiniana.

L’ordinanza prevede anche – per supermercati, ipermercati e negozi di generi alimentari – il divieto di vendita delle bevande alcoliche dalle ore 21 fino al 30 agosto, e poi di nuovo il 5 e 6 settembre.

“Sicurezza e decoro sono dei principi irrinunciabili – ha commentato il sindaco Biondi – e per questa ragione non potrà essere consentito né assistere ad assembramenti incontrollati né rendere la città un deposito di rifiuti”.

(Immagine di repertorio)

 

Marina Moretti: